Trenta secondi di rapina, poi l’arrivo – a piede – di un Falco che impugna l’arma e stende il braccio. Spara, prima di gettarsi a terra mentre tiene ancora teso il braccio con il quale impugna l’arma, come se stesse per aspettarsi una risposta al fuoco.
E’ racchiusa in uno spezzone di 56 secondi la dinamica della rapina e degli spari che alle 4.20 di domenica mattina sono costati la vita al 17enne di Forcella Luigi Caiafa. C’è una Mercedes nera ferma, quando due ragazzini in motorino arrivano dal senso di marcia opposto e si infilano tra il lato destro della vettura e il marciapiedi. I due ragazzi in sella, entrambi col casco, restano in equilibrio e il passeggero – dall’inquadratura che si fa più stretta e riprende solo una parte delle sagome dei malviventi – si infila nell’abitacolo attraverso il finestrino. Da qui in poi il timer scorre per circa 30 secondi.
Poi all’improvviso sul lato sinistro dell’auto, quello che dà sulla strada libera, si vede la sagoma di un uomo a mezze maniche – uno dei due ‘Falchi’ – correre lungo la fiancata con la mano tesa verso il motorino: l’agente impugna la pistola ad altezza uomo, si presume che spari giusto un attimo prima di essere inquadrato perché dal filmato non si vede alcun bagliore: tra l’altro è stato accertato che Luigi sia stato colpito al torace, ossia durante la primissima fase dell’azione che è fuori fuoco. Quindi si lancia a terra, come a nascondersi dietro la macchina, ma tenendo sempre la pistola ben puntata: questa volta però il braccio è leggermente proteso verso l’alto, per superare il cofano della macchina. In questo frangente il ragazzo alla guida si allontana e sfugge dall’inquadratura. Ma non va lontano.
Questo filmato è adesso agli atti dell’inchiesta che punta a chiarire se la morte del 17enne Luigi Caifa rientri nelle fasi concitate di un inevitabile intervento di polizia o se l’agente che ha premuto il grilletto non ha rispetto tutte le procedure. Per ora l’agente è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, un passaggio necessario per consentire al poliziotto per nominare un proprio consulente in vista dell’autopsia sul corpo del minorenne. Dopodiché l’agente sarà anche ascoltato dal pm titolare dell’inchiesta.
Contestualmente la procura sta raccogliendo le voci dei testimoni, a cominciare dai tre ragazzi che erano nella Mercedes presa di mira. Agli atti ci saranno anche eventuali dichiarazioni di Ciro De Tommaso, il complice di Luigi, che questa mattina ha affrontato l’udienza di convalida del fermo per rapina. De Tommaso, figlio del più noto ‘Genny la carogna’, si è avvalso della facoltà di non rispondere (ha impedito il gip di fargli domande) ma ha reso brevissime dichiarazioni spontanee (un monologo che non consente al giudice di chiedere chiarimento) nel corso delle quali ha ammesso la responsabilità rispetto al raid ma sull’intervento dei Falchi ha spiegato di non avere sentito pronunciare ‘alt’, né di avere visto la paletta della polizia.
Leggi anche:
– Mascherina all’aperto, no al coprifuoco: chiusure selettive se aumentano i casi. Speranza: «Serve uno sforzo in più»
– Maxi operazione tra Lazio, Campania e Abruzzo: 40 indagati per droga ed estorsione
– Droga per i detenuti di Poggioreale, 9 arresti: stupefacenti nascosti nei pacchi, giro gestito a telefono dalle celle
– La parabola politica dell’ex pm Antonio Ingroia: fallisce anche l’elezione a sindaco di Campobello di Mazara
– Norma ‘Willy’, arriva il sì del Consiglio dei Ministri: nel Dl Sicurezza ecco Daspo e multe per i violenti della Movida
martedì, 6 Ottobre 2020 - 13:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA