Sicurezza, colpo di spugna sul decreto Salvini: stop alle maxi multe per le Ong e nuovo sistema di accoglienza immigrati

Matteo Salvini (foto Kontrolab)
Matteo Salvini (foto Kontrolab)

«I decreti sicurezza non si toccano» diceva il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede lo scorso 2 ottobre. L’alleanza gialloverde era finita gambe all’aria in malo modo ma grillini, convolati a nuove nozze con il Pd, erano intenzionati a salvare i provvedimenti voluti da Salvini in materia di contrasto agli sbarchi di immigrati clandestini. Unica precisazione: i pentastellati erano pronti a modificare i testi in base ai rilievi, forti, espressi dal presidente Mattarella. Invece oggi, con un Partito Democratico uscito ringalluzzito dalle elezioni regionali, i grillini hanno dovuto cedere il passo: i decreti sicurezza non ci sono più. Cancellati, come lo sarà Quota 100, altra creatura leghista.

Questa notte il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, dunque, al nuovo decreto ‘sicurezza e immigrazione’ che rivede e corregge il Dl Salvini cancellando prima di tutto le maxi multe per le Ong e ampliando il sistema di accoglienza con l’introduzione del regime della protezione speciale. In tema di ordine pubblico viene invece introdotta la ‘norma Willy’ che pprevede il Daspo pdai locali in caso di risse, mentre in tema di contrasto alle mafie si prevedono pene fino a sette anni per chi agevola i detenuti al 41bis, il regime di carcere duro.

Ma è sicuramente il primo punto, quello relativo all’immigrazione, che incide sul sistema dell’accoglienza e cancella di fatto i contestati provvedimenti voluti dall’allora capo del Viminale Salvini.

 Il nuovo decreto sicurezza varato dal Consiglio dei ministri riforma il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo ‘Sistema di accoglienza e integrazione’. «Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari – si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri. Successivamente, il sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione. Sì inoltre al permesso di protezione sociale se il rimpatrio per il migrante comportasse il rischio di tortura e il pericolo di «trattamenti inumani o degradanti» o che gli venga violato il «rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale».

Per quanto riguarda le Ong, finite nel mirino leghista per l’opera di ‘rescue’ dei migranti in mare, sono previste  multe fino a 50mila euro. Il testo del nuovo decreto sull’immigrazione interviene infatti sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture, previa informazione al presidente del Consiglio. Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative milionarie  introdotte in precedenza.

Ancora in tema di condizione giuridica dello straniero, il nuovo decreto su immigrazione e sicurezza affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste ,si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori. Lo rende noto il comunicato stampa del Cdm. 

Inevitabili le reazioni politiche alla svolta del Cdm sui Dl Sicurezza che cancellano con un colpo di spugna uno dei più avversati provvedimenti del Governo Conte 1. Parla di «pagina chiusa buia e inciviltà finita» il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova (Italia Viva) mentre raccoglie un nuovo successo politico il segretario Dem Nicola Zingaretti che commenta: «I decreti propaganda di Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e sicura».

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martedì, 6 Ottobre 2020 - 08:51
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