Covid, l’Italia «in fase acuta» finisce nella ‘black list’ della Gran Bretagna. Aumenta l’indice di contagiosità del virus

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(Foto Kontrolab)

Italia rimossa dalla lista dei Paesi ‘sicuri’ aggiornata dalla Gran Bretagna. E’ il risultato dell’aumento dei contagi registrato nelle ultime ore (8804 ieri), che ha spinto il Governo britannico a mettere il nostro Paese nella blacklist dei Paesi a rischio. In termini pratici, questo comporterà principalmente una conseguenza: chiunque arriverà nel Regno Unito dall’Italia già da domenica prossima (18 ottobre) dovrà restare in quarantena per le successive due settimane.

Una decisione prevedibile, se si guarda al mero dato statistico. Un dato che l’Istituto superiore della Sanità commenta definendo l’attuale situazione una «accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia, ormai entrata nella fase acuta». Con l’aggravante, rileva ancora l’Iss di «evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese».

Da parte dell’Istituto anche un appello ai cittadini affinché rispettino le precauzioni previste dalle norme «con coscienza e precisione», raccomandando soprattutto il distanziamento fisico e il corretto utilizzo della mascherine. Oltre a «evitare quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse».

Stando all’attuale situazione epidemiologica, a livello nazionale l’Italia ha un indice di contagiosità Rt di 1,17. Si è dunque superata la sognia ‘di sicurezza’ che va dallo 0 all’1. In particolare nella settimana tra il 5 e l’11 ottobre è stato osservato un forte incremento dei casi, che dal 28 settembre all’11 ottobre ha portato l’incidenza cumulativa a 75 per 100.000 abitanti, contro i 44,37 per 100.00 del periodo compreso fra il 21 settembre e il 4 ottobre.

In 16 Regioni e nelle 2 Province autonome di Trento e Bolzano il valore dell’indice di trasmissibilità Rt è sopra l’1. Il valore più alto si registra in Valle d’Aosta (1.53), seguita da Piemonte (1.39) e Provincia autonoma di Bolzano (1.32). Tre le Regioni con Rt pari a 1 o sotto 1. Si tratta di Basilicata (1), Calabria (0.94), Molise (0.83).

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venerdì, 16 Ottobre 2020 - 09:45
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