I tentacoli della ‘Ndrangheta sul Veneto: inflitti 116 anni complessivi a 32 imputati

Tribunale

Condanne per poco meno di 116 anni complessivi di pena e 15 milioni di euro di confisca di beni, sono la sentenza emessa oggi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia Luca Marini nel processo con rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena) nei confronti di 32 imputati nell’inchiesta “Camaleonte”, che ha alzato il velo su infiltrazioni di ‘ndrangheta tra le province di Padova, Vicenza, Venezia e Treviso.

Le pene più alte sono andate a Michele Bolognino, esponente della cosca Grande Aracri, con 13 anni e 4 mesi. Condannato anche un altro fratello Bolognino, Francesco, a 6 anni e 4 mesi, e alcuni imprenditori veneti come Adriano Biasion, impresario edile di Piove di Sacco (3 anni) e Leonardo Lovo di Camposampiero (2 anni).

Le indagini, coordinate dalla Dda di Venezia, sono state eseguite dai Carabinieri del Comando provinciale di Padova. Il primo filone del processo si conclude oggi, mentre il dibattimento continua su due fronti, uno padovano in corso per reati di associazione mafiosa – tra gli imputati c’è il terzo fratello Bolognino, Sergio, e il calabrese Antonio Genesio Mangone – e un altro filone veneziano per i reati di bancarotta e false fatture.

Leggi anche:
– Il plenum del Csm manda in pensione Davigo. Da sciogliere il nodo sulla carica di consigliere togato del Csm
– L’Anci si ‘rinnova’: il sindaco di Ercolano Buonajuto (Iv) nominato vicepresidente nazionale, sarà il numero 2 di Decaro
– «In classe alle 9 e 10 studenti per aula»: l’ordinanza fake che agita i genitori della Campania smentita da De Luca
– Potere di ‘coprifuoco’ ai sindaci, Decaro e De Magistris: «E’ uno scaricabarile». E il Governo, forse, ci ripensa
– Cerimonie ‘fuorilegge’, chiusi tre ristoranti nel Vesuviano. Blitz dei carabinieri durante battesimi e comunioni

lunedì, 19 Ottobre 2020 - 18:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA