Covid in Campania, Sos dell’Ordine dei Medici: «Napoli è malata, agire o sfileranno le bare. La situazione è grave»

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(foto Kontrolab)

«Non dimentichiamo che questa è una guerra e anche se al momento ci sembra che le cose vadano ancora benino, far finta che non lo sia ci porterebbe al disastro. Non rendiamo vana la sofferenza dei mesi scorsi, altrimenti molto presto saremo costretti a vedere sfilare carri militari impegnati a trasportare altrove le bare dei nostri cari. Il Covid non lascia seconde occasioni, i nostri medici lo sanno bene».

Bruno Zuccarelli, vice presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, lancia l’allarme nella stessa giornata in cui il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rompe gli indugi e anticipa l’applicazione del coprifuoco, a partire dalle 23, che aveva annunciato venerdì scorso in diretta Facebook. «Le notizie che arrivano dagli ospedali mi preoccupano molto. Una delle prime lezioni che mi sono state impartite in gioventù è stata che girare la testa dall’altra parte non serve a nulla, le malattie è bene scovarle sul nascere e affrontarle di petto. Per questo è bene dircelo fuori dai denti, la Campania è malata. Napoli è malata», insiste.

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Quindi l’appello affinché si faccia di più: «Era presumibile che alla fine il Covid riuscisse a fare breccia – dice Zuccarelli – ad insinuarsi nelle nostre case piu’ di quanto non avesse fatto a ridosso del lockdown. I cittadini napoletani, e piu’ in generale campani, hanno dimostrato nel corso della prima ondata di avere un grande rispetto per le regole. Regole calate dall’alto con dolore, ma necessarie. Ora però è tempo che queste stesse regole arrivino da noi, serve che tra le istituzioni e i cittadini si stringa un’alleanza forte. Non possiamo permetterci indugi. Rappresentarla come una contesa tra politica e cittadinanza ci renderebbe più deboli, in ballo c’è la nostra salute e la situazione, vi assicuro, è più grave di quanto possa apparire».

Prosegue il vice presidente dell’Ordine dei medici: «Napoli ha già dimostrato di essere una città resiliente, ènel suo Dna. Non abbiamo ancora passato il punto di non ritorno se capiamo che dai nostri comportamenti dipende la vita di centinaia di persone possiamo essere noi a decidere del nostro futuro prossimo. Non aspettiamo che qualcuno ci imponga regole, poniamo noi stessi in essere quelle cautele che ormai abbiamo imparato a conoscere. E’ un grande sacrificio? Certamente sì, ma non dimentichiamo che questa è una guerra e anche se al momento ci sembra che le cose vadano ancora benino, far finta che non lo sia ci porterebbe al disastro».

«Non rendiamo vana la sofferenza dei mesi scorsi, altrimenti – ribadisce Zuccarelli – molto presto saremo costretti a vedere sfilate di carri militari impegnati a trasportare altrove le bare dei nostri cari. Il Covid non lascia seconde occasioni, i nostri medici lo sanno bene. Loro che hanno sacrificato tutto per restare al fianco dei pazienti anche quando farlo significava rischiare quasi certamente la vita». «Anche per non rendere vani questi sacrifici estremi, ora dobbiamo stringere i denti e dare l’esempio. Non sarà facile, ma se ciascuno farà la propria parte sarà possibile» conclude il dottor Zuccarelli.

martedì, 20 Ottobre 2020 - 18:17
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