Campania, altri 1541 nuovi casi di Covid. Misure da coprifuoco sino a metà novembre | Cosa non si potrà fare

La polizia verifica che un cittadino abbia l'autocertificazione per poter circolare in questo periodo di limitazione della circolazione delle persone per evitare contagi dal Coronavirus (foto Kontrolab)

L’ordinanza che segna l’inizio del ‘coprifuoco’ in Campania e regola il divieto di spostamento tra le province (salvo le dovute eccezioni) è stata depositata. Le nuove misure restrittive, introdotte per cercare di porre un freno al quadro di costante e consistente peggioramento del numero di contagi, saranno in vigore da venerdì 23 ottobre e resteranno in vigore sino al 13 novembre, salvo proroga ovviamente o salvo modifiche che potrebbero essere introdotte a seguito anche di eventuali Dpcm più restrittivi. 

La notizia arriva nelle ore in cui l’Unità di crisi della Regione deposita il nuovo ‘bollettino’ che continua a recare numeri importanti. Nelle ultime 24 ore sono 1.541 i nuovi casi positivi di Covid-19, di cui 88 di cui sintomatici e 1.453 asintomatici, mentre sono 12.001 tamponi lavorati. Il totale dei positivi da inizio emergenza sale a 32.025 su un totale di tamponi pari a 814.966. Registrati anche 6 nuovi decessi, tra il 20 e il 21 ottobre, per cui il totale territoriale dall’inizio della pandemia è’ di 551. I guariti sono 75, e il totale guariti sale a 8.913. Dei 227 posti letto di terapia intensiva, sono occupati 94; dei 1.100 posti letto di degenza, sono occupati 1.037.

Tornando all’ordinanza, essa impone – come è noto – la chiusura a tutte «le attività commerciali, sociali e ricreative dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo. Gli avventori degli esercizi di svolgimento delle attività indicate al primo periodo sono tenuti a rientrare al proprio domicilio, dimora o residenza entro le ore 23,30». Nella fascia del cosiddetto ‘coprifuoco’ saranno consentiti «esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute. E’ sempre consentito il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro».

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In caso di controlli, i cittadini ‘fermati’ dovranno esibire ricevuta di pagamento, biglietto di ingresso, o altri titoli analoghi che attestino il suo spostamento. Per le imprese che non osserveranno il coprifuoco scatterà anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da 5 a 30 giorni. La decisione di dare una nuova stretta alla ‘movida’ risiede nella difficoltà di riuscire a controllare gli assembramenti soprattutto tra i giovanissimi. Da uno studio condotto dal Comune di Napoli in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ emerge proprio l’aumento di contagi tra gli adolescenti di Napoli. I dati si riferiscono al range temporale compreso tra il 10 e il 20 ottobre. In particolare, lo studio rileva che sono aumentati i positivi tra i giovani sotto i 20 anni.

Quanto al discusso divieto di circolazione tra le province, l’ordinanza precisa che sono «consentiti, limitatamente al diretto interessato nonché ad accompagnatore, ove necessario, esclusivamente spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, familiari, scolastiche, di formazione o socio-assistenziali ovvero situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute. E’ in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro». Il divieto di spostarsi da una provincia all’altra vale per tutto l’arco della giornata. I cittadini dovranno esibire autocertificazione in caso di controllo. Per effetto dell’ordinanza non si potrà passare da Napoli una serata di svago nella provincia di Salerno o Caserta, non si potrà, partendo dalla provincia di Avellino, andare a cena dagli amici in quella di Benevento. Né, ad esempio, chi abita nella provincia di Napoli potrà recarsi in un centro commerciale del Casertano. La limitazione è solo per i cittadini campani, il che genera un paradosso che ha scatenato la feroce ironia sul web: chi viene da fuori è, infatti, libero di circolare. I cittadini campani, ad ogni modo, potranno recarsi fuori regione.

La decisione di limitare gli spostamenti tra province scaturisce dal rischio di «possibile diffusione da aree a maggiore densità di casi Covid-19 ad aree, ad oggi, a minore intensità», si legge nell’ordinanza con «conseguenti ripercussioni sulla dotazione dei posti letto di pertinenza territoriale, in un contesto epidemiologico e climatico che vede un incremento dei casi e l’ormai approssimarsi della stagione invernale, caratterizzata da recrudescenze delle affezioni delle prime vie aree». 

giovedì, 22 Ottobre 2020 - 17:17
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