Paura Covid, la Giustizia tributaria chiede interventi per udienze da remoto

giudice martello

«La Giustizia tributaria è l’unica fra le giurisdizioni che ancora oggi non può avvalersi degli strumenti telematici per il deposito delle sentenze e per lo svolgimento a distanza delle udienze» e l’emergenza Covid-19 «ha amplificato in maniera esponenziale questo ritardo che è causa di gravissime ripercussioni sul corretto funzionamento dell’attività delle Commissioni tributarie».

Lo sottolinea il Comitato di presidenza della Giustizia tributaria che, «per sollecitare una pronta soluzione» ha trasmesso una nota al ministro dell’Economia e al capo Dipartimento delle Finanze, al direttore delle Direzione della Giustizia tributaria e al direttore delle Direzione centrale sistemi informativi del Mef. Le commissioni tributarie, in particolare, attendono da mesi che venga emanato il decreto delle “Regole tecnico-operative per lo svolgimento delle udienze da remoto”: il Comitato di presidenza, facendosi promotore delle istanze dei presidenti delle Commissioni tributarie, ha chiesto anche che venga estesa alla Giustizia tributaria la possibilità di celebrare i processi con rito “cartolare” almeno fino al 30 giugno 2021, evitando spostamenti e possibili assembramenti di parti, difensori e consulenti, e di consentire la camera di consiglio tra i giudici non in presenza.

Al momento – ricorda il Comitato di presidenza della Giustizia tributaria – il Governo, il 18 ottobre scorso ha prorogato solo per la Giustizia civile la possibilità di celebrare i processi a trattazione scritta.

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venerdì, 23 Ottobre 2020 - 13:37
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