Questa volta il Governo non ha perso tempo. Il ‘decreto Ristori’, studiato per tamponare i nuovi e dannosi effetti del Dpcm entrato in vigore lunedì 26 ottobre, è arrivato nella giornata di oggi. E, in tempi record, dovrebbe arrivare anche il pagamento degli indennizzi stanziato: la deadline fissata è quella del 15 novembre. Oltre cinque miliardi è l’importo del decreto legge che andrà a vantaggio delle categorie chiuse o chiuse in parte. I primi aiuti arriveranno sui conti corrente a metà novembre, per coloro che ne avevano già usufruito in primavera. Per gli altri, che non hanno una posizione aperta, ci vorrà qualche tempo in più. «E’ stata una corsa contro il tempo pazzesca – ha sottolineato il premier Giuseppe Conte – Il decreto può essere criticato ma dimostra la responsabilità del governo» nei confronti della «gente che soffre e non può aspettare».
Oltre agli indennizzi, viene stabilito che il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione dureranno fino al 31 gennaio. «Si tratta di un decreto che mobilita una massa consistente di risorse, si tratta per la precisione 5,4 miliardi di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare», ha spiegato il titolare del Mef Roberto Gualtieri durante una conferenza stampa congiunta con Conte e il ministro Patuanelli.
Gli articoli che compongono il decreto sono ben 32. In buona sostanza sono previsti contributi a fondo perduto raddoppiati, o anche quadruplicati in alcuni casi, con un tetto massimo a 150mila euro, per sostenere 460mila attività. Previste anche nuove indennità per stagionali e precari dello spettacolo, dello sport e del turismo; un nuovo pacchetto giustizia; il rinvio delle elezioni comunali del 22 e 23 novembre al prossimo anno. Infine previste alcune misure sanitarie per rafforzare due dei punti più critici emersi nelle ultime settimane: i tamponi e il tracciamento dei contatti.
La ripartizione dei soldi per capitoli di spesa
Nello specifico i 5,4 miliardi fissati dal decreto ‘Ristori’ saranno così divisi: il grosso delle risorse va alla proroga della Cig, alle nuove indennità e al bis per i Ristori a fondo perduto (circa 4 miliardi complessivi), un miliardo va a turismo, cultura e spettacolo. Per gli spettacoli dal vivo che salteranno di qui a gennaio, peraltro, sarà estesa la possibilità di ottenere un rimborso tramite voucher. Previsti anche aiuti a fiere internazionali, e a manifestazioni e congressi del mondo della cultura, oltre a risorse specifiche per agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche. I 5,4 miliardi stanziati dal decreto legge sono risorse recuperate tra i capitoli di spesa inutilizzati, gli “avanzi” di cassa dei finanziamenti monstre, circa 100 miliardi, messi in campo dall’inizio della crisi.
Gli aiuti per i ristoranti e il doppio binario di pagamento
Circa 2,4 miliardi andranno al ristoro di 460mila attività costrette a ridurre l’orario o a chiudere con il nuovo Dpcm, compresi taxi e Ncc. Per queste imprese ci saranno anche l’azzeramento dei contributi per il mese di novembre, il credito d’imposta al 60% per gli affitti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre e la cancellazione della seconda rata dell’Imu del 16 dicembre. L’indennizzo sarà automatico per chi lo ha già percepito durante la prima ondata dell’emergenza e arriverà con bonifico sul conto corrente da parte dell’Agenzia delle entrate «entro il 15 novembre». Con questa procedura snella si eviteranno i problemi che hanno caratterizzato i pagamenti della prima fase. Non a caso il ministro Patanuelli ci ha tenuto a sottolineare il dato tecnico: è una «misura rapida, efficace ed efficiente»; era necessario «trovare subito la modalità di intervenire con ristori che non arrivassero tra qualche mese», bisognava «far arrivare immediatamente sul conto corrente degli imprenditori soldi veri».
Per gli altri l’Agenzia riaprirà il canale per le istanze e il ristoro arriverà, nelle intenzioni, entro la metà di dicembre. I Ristori saranno rafforzati rispetto a quelli del decreto Rilancio, e le quote saranno “differenziate” in base al settore economico: bar, gelaterie, pasticcerie, ad esempio, avranno il 150% di quanto già ricevuto, i ristoranti invece il 200% (con Ristori medi tra i 5.173 e i 25mila euro).
Indennizzo doppio per chi ha chiuso del tutto
Ristoro del 400% per le discotecheL’indennizzo raddoppia anche per palestre, piscine, teatri, cinema, chiuse h24 fino al 24 novembre (per questi ultimi l’indennizzo medio va dai 5mila euro ai 30mila euro), mentre per chi da marzo sostanzialmente non ha mai aperto, come le discoteche, il ristoro sarà del 400%. A questa nuova tranche avranno accesso anche le attività che superano i 5 milioni di fatturato, ma il tetto ai ‘Ristori,’ per tutti, sarà di massimo 150mila euro.
La Cig e le indennità ai precari di sport e spettacolo
L’altro capitolo più consistente è quello degli aiuti ai lavoratori: ci saranno altre 6 settimane di Cig a carico dello Stato da utilizzare da metà novembre a fine gennaio o, in alternativa, altre 4 settimane di sgravi contributivi per chi fa rientrare i dipendenti al lavoro. prevista anche una nuova indennità una tantum da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato), gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera. Per i precari dello sport arriverà invece una indennità di 800 euro. Chi non avrà accesso a nessuno dei sostegni al reddito potrà optare infine per altre due mensilità di reddito di emergenza.
martedì, 27 Ottobre 2020 - 21:31
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