Illeciti sui beni confiscati, stangata l’ex giudice Saguto: dovrà risarcire anche il Consiglio dei ministri con mezzo milione

L'ex giudice di Palermo Silvana Saguto

Dodici pagine di dispositivo di sentenza. Venticinque minuti di lettura per affermare, in numeri, che l’allora presidente della sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto ha compiuto favori e illeciti attorno alla gestione dei beni confiscati. Alle 17.40 di oggi (mercoledì 28 ottobre) i giudici del Tribunale di Caltanissetta hanno scritto la parola fine all’articolato dibattimento che vedeva sul banco degli imputati 14 persone tra importanti professionisti e pure esponenti delle forze dell’ordine a e del mondo delle istituzioni. Silvana Saguto, radiata dalla magistratura prima ancora che il processo arrivasse a conclusione, è stata condannata a 8 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione e abuso d’ufficio.

L’accusa di associazione per delinquere, invece, non ha retto: l’ex giudice è stata assolta da questa contestazione al pari degli altri imputati che ne rispondevano. La procura aveva chiesto una pena esemplare: 15 anni e 4 mesi, ipotizzando anche l’esiste di una vera e propria ‘organizzazione’, un ‘cerchio magico’ con al centro l’ex giudice, pronta a dispensare incarichi milionari a un gruppo ristretto di amministratore giudiziari in cambio di regali, soldi, favori per familiari e amici. Un “sistema” corruttivo ramificato che si sarebbe infiltrato nell’avamposto della lotta a Cosa nostra, la sezione delle misure patrimoniali antimafia.

Leggi anche / ‘Sistema Saguto’, l’affondo dei pm: «Condannate a 15 anni l’ex giudice. Tra gli imputati c’è chi dovrà vergognarsi a vita»

Pugno duro anche per l’ex amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, che secondo l’accusa sarebbe stato tra i professionisti del cerchio magico della giudice aggiudicandosi incarichi per milioni: ha rimediato 7 anni e 6 mesi. Sei anni e due mesi, invece, sono stati inflitti al marito dell’ex giudice Saguto, Lorenzo Caramma, che avrebbe avuto illegittimamente da Cappellano consulenze. L’ex prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, è stata condannata a 3 anni. A un anno e 10 mesi è stato condannato l’avvocato Walter Virga, amministratore giudiziario del patrimonio milionario degli imprenditori Rappa; mentre il docente universitario Carmelo Provenzano ha avuto 6 anni e 10 mesi. Roberto Nicola Santangelo ha avuto 6 anni e 2 mesi. Il figlio di Silvana Saguto, Emanuele Caramma, ha rimediato 6 mesi; Roberto Di Maria 2 anni e 8 mesi; Maria Ingrao, 4 anni e 2 mesi; Calogera Manta, 4 anni e 2 mesi; l’ex colonnello della Dia Rosolino Nasca 4 anni. Sono stati assolti il padre della Saguto, Vittorio Pietro Saguto, accusato di riciclaggio, l’amministratore giudiziario Gabriele Aulo Gigante e Lorenzo Chiaramonte, per anni giudice a latere nel collegio della Saguto che rispondeva di abuso d’ufficio.

Ma non è tutto. Il dispositivo di sentenza regola anche i risarcimenti danni, o meglio le provvisionali (anticipi sugli indennizzi che verranno liquidati in sede civile). L’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto è stata condannata a risarcire la presidenza del Coinsiglio dei Ministri con 500mila euro; con 50mila euro la Regione Siciliana; con 30mila il Comune di Palermo; con 30mila l’università Kore di Enna, tutti parti civili. L’ex giudice è stata condannata al risarcimento del danno di 10mila euro a titolo di provvisionale anche nei confronti dell’imprenditore palermitano Filippo Rappa verso il quale il collegio presieduto dall’imputata aveva emesso un provvedimento di sequestro di beni. Le altre condanne ai risarcimenti sono: Gaetano Cappellano Seminara a 400mila euro, Carmelo Provenzano a 250mila euro, Lorenzo Caramma e Roberto Nicola Santangelo a 200mila euro ciascuno. Condannati a risarcire 150 mila euro l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo e Rosolino Nasca, a 100 mila euro Calogera Manta e Maria Ingrao. A 50mila euro Walter Virga e Roberto Di Maria.

Il tribunale di Caltanissetta, inoltre, ha disposto la trasmissione degli atti alla procura per Giuseppe Barone, Stefano Scamacca, Gianfranco Scimone, Alessio Cordova, Laura Greca, Alessandra Marta, Alessandro Bonanno, Roberto Pagano, Giuseppe Caronia per le dichiarazioni rese durante il dibattimento. Trasmissione degli atti anche per Gaetano Cappellano Seminara per alcune condotte.

Infine è stata disposta la confisca di alcuni beni finiti sotto sequestro. Tra questi vi è la casa dell’ex giudice per un valore di 328mila euro. Confiscati anche ulteriori beni nella disponibilità di Saguto per un valore complessivo di euro 495.262,36 euro.

mercoledì, 28 Ottobre 2020 - 20:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA