Ercolano, si ribellò ai signori del ‘pizzo’: vandalizzata l’auto dell’imprenditore coraggio. Indagini sui nuovi lavori edili

L'auto dell'imprenditore Filippo Nocerino vandalizzata

Nel 2000, quando la società civile di Ercolano era succube del clan Ascione e non c’era alcun titolare di negozi o alcun imprenditore che solo sognasse di potersi liberare dal laccio del racket delle estorsioni, Filippo Nocerino – imprenditore edile – prese il coraggio a due mani e denunciò i suoi aguzzini, facendoli arrestare e condannare. Diversi anni più tardi, quando si aggiudicò dei lavori nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio e gli estorsori bussarono alla sua porta, Filippo Nocerino – dopo un iniziale momento di cedimento alle pressioni della camorra – fece altrettanto e si rivolse alla magistratura. Una storia di coraggio, la sua, che per mesi e mesi ha occupato le pagine dei giornali. 

Oggi il nome di Filippo Nocerino torna alla ribalta delle cronache e vi torna perché c’è ha inteso prenderlo di mira. E, forse, sempre per ragioni legate alle pretese estorsive. La macchina di famiglia dell’imprenditore è stata presa di mira ed è stata distrutta da alcuni individui non identificati. Sull’episodio sono già al lavoro le forze dell’ordine: si vuole verificare se ci siano collegamenti tra l’accaduto e i lavori che l’impresa di Nocerino sta conducendo.

Il costruttore sta lavorando al momento sul cantiere di via Mare per l’apertura di uno spazio verde gestito dal Comune di Ercolano e dal Parco Archeologico, uno spazio pensato per cambiare le dinamiche di fruizione del centro storico, permettendo così la crescita di flussi turistici e togliendo i residenti dall’isolamento, nonché favorendo la nascita di nuove iniziative culturali e sociali. Nocerino ha incassato l’immediata solidarietà del consigliere comunale di opposizione Piero Sabbarese, esponente di ‘Azione’.

«Nonostante non si conosca bene la natura dell’aggressione, ho ritenuto giusto far capire che le istituzioni ci sono e non lo abbandoneranno – ha commentato Sabbarese – Questa intimidazione è un atto grave, e al di là delle indagini degli inquirenti penso che la comunità si debba stringere attorno ad individui in prima linea come lui. Se questo territorio, dopo molti anni di battaglie e sacrifici, è riuscito a liberarsi dal cancro della camorra, è grazie a persone come Filippo che si sono battute per la libertà di tutti noi. Ho anche chiamato immediatamente il senatore Matteo Richetti (leader del partito Azione, ndr) che ha manifestato la sua preoccupazione per questa vicenda e ha promesso di portarla all’attenzione della politica nazionale». 

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giovedì, 29 Ottobre 2020 - 16:42
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