Criticò Gratteri, le sezioni unite della Cassazione confermano: trasferimento e demansionamento per Lupacchini

Il magistrato Nicola Gratteri

Nulla da fare per Otello Lupacchini, il magistrato che ha subìto la doppia onta del demansionamento e del trasferimento per avere criticato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno infatti confermato la sanzione a lui inflitta dal Consiglio superiore della magistratura lo scorso 27 gennaio. Lupacchini, in base alla decisione dell’organismo di autogoverno della magistratura, ha perso i gradi di procuratore generale (era in servizio con questa qualifica a Catanzaro) ed è stato pure trasferito da Catanzaro a Torino, dove si è insediato lo scorso 31 gennaio come semplice sostituto procuratore generale.  

Al magistrato è costato caro un intervento a TgCom24 nel quale criticava Gratteri all’indomani della maxi-inchiesta ‘Rinascita Scott’ che sfociò in oltre 300 arresti. Lupacchini gettò ombre sul metodo di indagine di Gratteri: «Ls procura generale può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l’evanescenza come ombra lunatica di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro stessa». Poi lamentò una mancata considerazione da parte di Gratteri rispetto all’esecuzione degli arresti: «I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti – dice – li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della procura generale contattare e informare». Queste dichiarazioni sono state rubricate come «immotivata e ingiustificata denigrazione» del lavoro di altri magistrati, soprattutto del pm della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri.

Lupacchini, inoltre, è stato ‘accusato’ di aver offeso il Csm per aver pubblicato su Facebook una petizione online a sostegno del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, trasferito d’ufficio al Tribunale civile di Potenza. Tra le incolpazioni a carico di Facciolla, ritenute fondate anche dalla Cassazione, quella di «falso e interferenza» nell’indagine ‘Stige’ di Gratteri. La posizione di Facciolla sarà riesaminata dal Csm – per effetto del verdetto della Suprema Corte dello scorso sei ottobre – con riferimento a uno solo degli addebiti, quello di trattamento illecito di dati che potrebbe venire meno. 

Tornando a Lupacchini, il magistrato si è sempre difeso energicamente. Rispetto alle dichiarazioni rese a TgCom24, la difesa – rappresentata dall’avvocato Ivano Lai – ha lamentato «la disparità di trattamento nei confronti del magistrato Lupacchini rispetto a casi analoghi già oggetto di precedenti di giurisprudenza disciplinare, nonché di analoghe dichiarazioni pubbliche rese da altri magistrati e mai foriere di conseguenze sul piano disciplinare». Inoltre, come puntualizzato in una nota stampa, la difesa ha rimarcato che «quanto al profilo della libertà di manifestazione del pensiero ovvero del diritto di critica, si prende atto che la sentenza qualifica le dichiarazioni rilasciate nell’intervista al TGCom24 oltre la veste e l’intenzione di chi le ha rese e, nel caso di specie, in termini antitetici alla realtà, avendo il dott. Otello Lupacchini espresso un proprio libero pensiero non come Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro ma, è stato ribadito nel ricorso a conferma della qualità che da sempre lo porta a rendere pubbliche interviste, come esperto in materia di criminalità organizzata».

Nella nota stampa, inoltre, la difesa insiste anche sulla locuzione ‘come ombra lunatica’ in aggiunta al termine ‘evanescente’. «Desta sorpresa il biasimo di sarcasmo rilevato dalle Sezioni Unite a un riferimento culturale, [evanescens] sicut umbra lunatica, utilizzato nel corso dell’intervista solo ed esclusivamente quale richiamo dotto alla tutt’altro che sarcastica denotazione di ‘evanescenza’ affermata proprio nelle sentenze di legittimità». Infine la difesa ha ribadito «la correttezza esemplare dell’operato del dott. Otello Lupacchini durante il suo brevissimo ufficio di Procuratore Generale di Catanzaro, traumaticamente interrotto dopo le segnalazioni di gravi anomalie e violazioni al Ministro della Giustizia, alla Procura Generale presso la Corte di cassazione e al Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, del cui seguito ha mai saputo o avuto notizia». 

mercoledì, 4 Novembre 2020 - 18:45
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