I lavoratori della Whirlpool Napoli occupano l’aeroporto di Capodichino. Trapani (Fim Cisl): «Lasciati soli da tutti»


Circa 200 lavoratori della ex Whirlpool di Napoli questa mattina hanno occupato l’aeroporto di Capodichino. Continua la protesta dei dipendenti della multinazionale americana che dal 31 ottobre ha chiuso la linea produttiva dello stabilimento di via Argine. I lavoratori nelle scorse settimane hanno organizzato cortei di protesta e blocchi stradali, questa mattina hanno raggiunto l’aeroporto e da qui rinnovano le loro richieste di attenzione al Governo su una situazione che appare purtroppo ormai chiusa e archiviata.

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«Incomprensibile il silenzio del Presidente Conte e dei ministri che hanno fatto incoscientemente trascorrere 18 mesi senza indirizzare la vertenza verso i binari giusti – afferma Biagio Trapani, segretario generale della Fim Cisl Napoli – Auspichiamo che stiano utilizzando questo tempo per spiegare agli americani che devono rispettare quell’accordo, soprattutto in un momento dove il mercato dell’elettrodomestico si è completamente stravolto. Gli altri competitors con Candy ed Elettrolux investono, Whirlpool viene meno ad impegni presi con il Governo stesso, a testimonianza che nella scellerata scelta di chiudere il sito di via Argine non ci sia alcuna ragione industriale».

«Per noi della Fim Cisl – prosegue Trapani – è necessario che il Governo si adoperi con degli strumenti legislativi che vincolino le multinazionali al rispetto degli accordi sottoscritti sui siti industriali in Italia e in Campania, proprio a partire da Whirpool. Ogni giorno che passa è tempo perso per trovare soluzione alla vertenza. Continuiamo a ribadire che ci sono tutti gli strumenti utili a partire dal decreto cura Italia, o il supporto di Invitalia, per poter permettere il prosieguo delle attività produttive a Napoli e la tutela dei 355 lavoratori di Napoli. È chiaro che come sindacato non resteremo a guardare l’ennesimo torto Industriale che si consuma ai danni della città e in Italia. È inaccettabile dover lottare prima con la politica e poi con la multinazionale. Non lasceremo mai soli i lavoratori perché quello di Napoli è un presidio di legalità e lo difenderemo fino all’ultimo».

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lunedì, 9 Novembre 2020 - 11:14
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