Covid, Napoli in balia di De Magistris. La Prefettura indica 40 strade da chiudere, lui resiste: «Non farò da parafulmine»

De Luca De Magistris
Il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris e il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca (foto Kontrolab)

Evitare gli assembramenti: questo il diktat lanciato ieri dal ministero dell’Interno alle Prefetture d’Italia attraverso la circolare firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi. E il ‘potere’ viene delegato espressamente ai sindaci, così come nella versione originale del Dpcm dello scorso ottobre che provocò le reazioni polemiche dei primi cittadini. Da parte del ministero arriva dunque una richiesta di intervento «tempestivo ed efficace» per prevenirlo, alla luce soprattutto dell’elevato «numero registrato sul territorio nazionale nell’ultimo fine settimana e delle preoccupanti percentuali di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine».

L’ invito del Viminale è a convocare in via d’urgenza i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di  programmare «controlli più serrati e concordare con i sindaci l’utilizzo degli strumenti per il contenimento del fenomeno, in vista dei prossimi weekend». Il punto di partenza della strategia anti-assembramenti richiesta dal ministero è ovviamente il Dpcm con cui si dispone che le autorità locali possano interdire «strade o piazze potenzialmente interessate da assembramenti che – come specificato con la circolare del 20 ottobre 2020 – può anche avvenire attraverso il contingentamento degli accessi».

La circolare di Frattasi richiama al loro ruolo di sorveglianza i sindaci che possono «far ricorso alla chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».

La circolare è stata indirizzata anche alla Prefettura di Napoli ieri ha convocato il Comitato per fare il punto sulla situazione dell’ordine pubblico e dell’emergenza sanitaria e che nelle prossime ore dovrebbe arrivare a una mappatura del capoluogo campano dove, nonostante le raccomandazioni del governatore De Luca a tenere comportamenti responsabili, migliaia di cittadini si sono riversati sul Lungomare e non solo nel corso dell’ultimo fine settimana, accendendo peraltro ancor di più lo scontro istituzionale in atto tra il presidente della Regione e il sindaco Luigi De Magistris.

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Quest’ultimo resta, a meno di decisioni delle prossime ore, arroccato sulla sua posizione e non chiude né il Lungomare né altre arterie, lasciando Napoli esposta agli assembramenti. Situazione su cui appunto lavora la Prefettura, cui le forze dell’ordine ieri hanno consegnato l’elenco delle aree di Napoli considerati ‘a rischio assembramento’. Nella cartina c’è ovviamente il Lungomare, ma anche i classici snodi della Movida, dello ‘struscio’ del fine settimana, del turismo (benché sia ai minimi termini), dello shopping. Tra le aree individuate cìè anche il centro storico, la zona di Mergellina coi suoi chalet, le piazze più amate come San Domenico Maggiore e piazza del Gesù e anche i Decumani, piazza Bellini, piazza Fuga, piazza Vanvitelli, San Martino, via Scarlatti, via Luca Giordano.

Il sindaco però sembra non voler cedere a queste ‘imposizioni’. Anzi, intervistato da Mattino 5 ha rilanciato: «Le Regioni e il Paese possono essere chiusi solo dal Governo, le Regioni possono chiudere la regione e le città, i sindaci possono chiudere esclusivamente una piazza o una strada e io non vado a creare l’effetto imbuto come è accaduto a Salerno dove è stato chiuso il lungomare e tutti si sono riversati sul Corso – ha dichiarato –  Se qualcuno pensa che i sindaci devono essere il parafulmine di chi non ha il coraggio di prendere decisioni difficili io vi do questa soddisfazione»

«Oggi – ha continuato – esamineremo questa questione ma ieri le forze dell’ordine ci hanno indicato almeno 40 strade a cui io ne ho aggiunte altre 40 in cui è bene precisare c’è gente che con la mascherina legittimamente cammina perché in zona gialla lo può fare e non si può nemmeno scaricare sulle forze di polizia che stanno facendo un sacco di multe».

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mercoledì, 11 Novembre 2020 - 08:15
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