Eventi tv trasmessi in streaming, oscurati 5500 siti pirata e canali Telegram. Abbonamenti pagati con criptovalute

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Oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che trasmettevano illecitamente contenuti protetti in tutto il mondo. Sequestri rivolti alla confisca per equivalente per oltre 10 milioni di euro nei confronti dell’organizzazione criminale. I pagamenti degli abbonamenti avvenivano anche tramite criptovalute; 15 degli indagati, pur lucrando ingenti somme dalla propria attività illecita, percepivano il reddito di cittadinanza.

Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, in sinergia con un’aliquota di personale altamente specializzato appartenente al Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato ha concluso una importante operazione di contrasto al fenomeno della pirateria audiovisiva, attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la cosiddetta “IPTV” – Internet Protocol Television. L’inchiesta denominata ‘The perfect storm’ è coordinata dalla Procura di Napoli. La complessa attività di indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo e diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore Valeria Sico, si è avvalsa dei canali di cooperazione giudiziaria internazionale tramite l’Agenzia Europea Eurojust, mediante il desk italiano, diretto dal Procuratore Filippo Spiezia, coadiuvato dai Sostituti Procuratori Aldo Ingangi e Angela Continisio.

 In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di  utenti che avevano stipulato contratti di abbonamento con le Iptv pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro.

La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale. Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive.

L’ azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore.

Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere in Italia; un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero; provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito la propria collaborazione; 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale pirata in Italia ed all’estero; 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani; un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti dell’attività illecita; perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in n.12 paesi europei, tra cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio, Romania, Olanda e Francia.

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mercoledì, 11 Novembre 2020 - 11:51
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