Paziente morto nel bagno del Cardarelli, la Procura ordina il sequestro della salma. Sul video choc si scatena la rissa

Ospedale Cardarelli
L'ospedale Antonio Cardarelli di Napoli (foto Kontrolab)

Indagini in corso sull’uomo deceduto in un bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli per cause che saranno chiarite solo dall’autopsia. Il caso è scoppiato dopo la videodenuncia di un degente che ha ripreso il corpo senza vita dell’anziano, un 84enne affetto da diverse patologie, riverso nella toilette del nosocomio e poi dando in pasto il video sul web. Un filmato ripreso da decine di siti (Giustizia News 24 ha però deciso di non pubblicarlo per tutelare privacy e dignità della vittima) e che ha scatenato una pletora di commenti e polemiche a tutti i livelli. La denuncia ha superato i confini regionali trasformandosi infatti in terreno di scontro nazionale, con ministri come Luigi Di Maio in prima fila a cavalcare l’onda emotiva di quelle immagini scioccanti. «Napoli – ha affermato il grillino – è fuori controllo. Interverremo».

Ma al di là del caso mediatico, scatenatosi ben prima dell’accertamento su quanto realmente accaduto nel pronto soccorso primo ospedale di Napoli (ormai triste routine di questi giorni, prima il processo mediatico poi l’accertamento della verità), sulla morte dell’anziano degente sono state prese le prime iniziative giudiziarie. La polizia, coordinata dalla Procura partenopea, sta indagando sulla vicenda. Secondo quanto sinora emerso, l’anziano sarebbe stato colto da infarto, gli inquirenti hanno però deciso di disporre il sequestro della salma per chiarire in maniera definitiva le cause della morte.

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Gli investigatori della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica e del commissariato Arenella, anche in presenza di una denuncia presentata dai familiari della vittima, hanno acquisito la documentazione clinica nel pronto soccorso e anche il video. Acquisite anche le testimonianze delle persone presenti nel Pronto Soccorso e agli atti sono finite anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza, che potrebbero consentire di chiarire la vicenda in ogni suo particolare. Secondo il direttore generale del Cardarelli Longo: «Che un decesso avvenga in un bagno – spiega – è una notizia che probabilmente deve essere diffusa. Ma è deplorevole aver registrato e diffuso il video su tutti i canali. Per noi la vita è sacra dall’inizio alla fine». Longo aveva avviato un’indagine per capire sia l’assistenza data al paziente morto sia chi ha girato il video.

L’autore del video, Rosario L. di Marigliano, ha spiegato in un post cosa sia accaduto e le sue intenzioni, ovvero attirare l’attenzione su quanto avveniva nell’affollato Pronto soccorso. A lui ha  risposto il primario del Pronto soccorso Fiorella Paladino: «Più volte – afferma – le nostre infermerie hanno dovuto chiedere a quell’uomo di allontanarsi dalla strumentazione medica e dai monitor di sorveglianza di altri pazienti. Un uomo che nel breve tempo nel quale è stato ricoverato ha tenuto un comportamento ossessivo. Le sue accuse sui social sono del tutto false». Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Vincenzo De Luca in un post in cui ha spiegato la presunta dinamica dei fatti difendendo la gestione del Cardarelli: «Oltre a inviare la mia doverosa solidarietà alla famiglia del deceduto – ha scritto-  ho invitato il Direttore Generale del Cardarelli a esprimere il mio apprezzamento, per il lavoro straordinario che fanno da sempre, a medici e infermieri di quel Pronto Soccorso. Ho invitato inoltre il Dg a denunciare l’esecutore dell’ignobile video e con lui quanti, su un episodio che poteva capitare in ogni ospedale del mondo, si sono abbandonati all’ennesima campagna di vergognoso sciacallaggio contro il Cardarelli e la sanità campana».

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venerdì, 13 Novembre 2020 - 08:52
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