Alla fine Giuseppe Zuccatelli ha rassegnato le dimissioni da commissario alla Sanità in Calabria. Un atto atteso dopo la bufera che l’aveva travolto per via di un video saltato fuori subito dopo la nomina: «Le mascherine non servono a un cazzo, ve lo dico in inglese stretto. Sapete cosa serve? La distanza. Perché per beccarti il virus, se io fossi positivo, dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca», disse il 27 maggio scorso quando era commissario dell’Asp di Cosenza durante l’incontro con una delegazione del collettivo Femin – Cosentine in lotta che chiedeva la riapertura in sicurezza di ambulatori e consultori.
Zuccatelli ha pure provato a difendersi ma lo tsunami delle polemiche si è rivelato incontenibile anche perché, ironia della sorte, Zuccatelli era stato nominato per mettere una pezza ad un’altra clamorosa e imbarazzante figuraccia, quella fatta dal suo precedessore, il generale Saverio Cotticelli, che in un’intervista tv a ‘Titolo V’ su Rai3, aveva affermato di non sapere di dovere redigere il piano operativo Covid.
Zuccatelli ha comunicato le dimissioni al ministro della Salute Roberto Speranza, che le aveva sollecitate, via telefono. Contestualmente ha lasciato anche la gestione degli ospedali di Catanzaro, l’azienda universitaria “Mater Domini” e l’ospedale “Pugliese Ciaccio” di cui era commissario. A scaricarlo erano stati i Cinque Stelle, ma anche Matteo Renzi e LeU, partito con il quale Zuccatelli si candidò nel 2018.
Al suo posto arriva Eugenio Gaudio, il terzo commissario in due settimane. Origini cosentine, Gaudio è stato rettore dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma e dall’aprile scorso è consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca per formazione nell’area sanitaria e per i rapporti con il Servizio sanitario nazionale. Il suo nome scalza così quello di Gino Strada, fondatore di Emergency, che era stato contattato dallo stesso Giuseppe Conte la scorsa settimana.
Matteo Renzi aveva anche dato la sua benedizione via social scrivendo: «È un uomo vero. Un dottore vero. Un italiano vero. Quando l’ho conosciuto mi ha emozionato. Se davvero è disponibile a fare il commissario in Calabria, il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute possono fare solo una cosa per rimediare al pasticcio Cotticelli/Zuccatelli: firmare oggi stesso la nomina di Gino Strada a commissario per la Sanità in Calabria, accompagnandolo fisicamente a Catanzaro». Tuttavia a frenare il premier, e il Movimento Cinque Stelle, sembra sia stato il Partito democratico che voleva puntare su un tecnico di fiducia.
Strada, però, non sarebbe completamente fuori dai giochi: la volontà di Conte e Speranza è quella di affidargli una sorta di consulenza mirata per la gestione dell’emergenza Covid nella regione, ma al momento – come sottolinea su Facebook lo stesso Strada – non vi è nulla di concreto. «Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria – scrive Strada riferendosi a qualche articolo – Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose – a volte anche dopo averle fatte – quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi».
lunedì, 16 Novembre 2020 - 21:19
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