Covid, i sindaci di Capri e Anacapri vogliono la ‘secessione’ dalla Campania: uscire dalla zona rossa, qui è sicuro


Vogliono smarcarsi dalla condizione di zona rossa della Campania per cercare di non perdere prenotazioni e turisti. Capri ed Anacapri hanno inviato oggi al ministro della Salute, Roberto Speranza, ed al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a nome delle due amministrazioni, di valutare per il territorio dell’isola l’esenzione dell’applicazione delle misure restrittive scattate domenica scorsa. L’istanza è stata firmata dal primo cittadino di Capri, Marino Lembo, e dal vice sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta.

Nella richiesta i due amministratori sottolineano che «nell’intero territorio isolano esiste una certa serenità in relazione al rischio epidemiologico, anche in considerazione che i pochissimi casi verificatisi sono risultati quasi tutti asintomatici, con ricoveri praticamente nulli e nessun decesso dovuto al covid-19». Dall’inizio dell’epidemia, l’intera Isola ha visto 126 casi, corrispondenti ad una media mensile di circa 14 positivi, quasi per la totalità asintomatici, a fronte di una popolazione residente di circa 15.000 abitanti, che si triplica nel periodo da marzo a settembre.

Non solo: i due sindaci rilevano anche «l’organizzazione sanitaria locale funziona in modo concreto e i medici riescono a tenere i necessari contatti con i pochi casi di contagio. Sull’isola esiste una conoscenza, oltre che territoriale, anche individuale delle persone, delle loro abitudini e delle loro esigenze, che consente un livello di contact-tracing tempestivo e preciso».
Ecco perché, per Lembo e Cerrotta, il territorio dell’isola di Capri presenta «peculiarità tali da renderlo differente da altre zone e località della regione e soprattutto diverso dagli agglomerati cittadini. Un’Isola è di per sé una realtà distinta ed imparagonabile rispetto alla terraferma, con confini naturali nel bene e nel male. In ragione di ciò, non è ipotizzabile e neppure giusto, dicono gli amministratori, sottoporre un tale territorio a provvedimenti restrittivi, magari calcolati su realtà totalmente diverse».

La richiesta continua poi marcando il cambiamento dell’assetto socio-economico di un’isola turistica che naturalmente ed inesorabilmente avviene nel periodo invernale, e ciò già corrisponde in buona sostanza a tutto quanto oggi necessario per raggiungere l’obiettivo del distanziamento sociale e per esso quello della riduzione fino all’annullamento dei contagi. «Per questo fenomeno i cittadini isolani vivono da sempre un contesto di chiusura e di limitazioni particolarmente provante e con ripercussioni psicologiche spesso significative», scrivono gli amministratori.

martedì, 17 Novembre 2020 - 19:43
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