Si allarga ancora l’inchiesta delle procure di Torre Annunziata e Nocera Inferiore sulle cause dell’inquinamento del fiume Sarno. Altri sei Comuni sono stati oggetto di una visita dei carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli finalizzata all’acquisizione dei documenti relativi alla modalità di gestione delle acque reflue e allo stato di avanzamento delle opere fognarie e dei collettori di collegamento delle reti fognarie ai depuratori esistenti. Sotto i riflettori dei pm sono finiti i Comuni di Boscoreale, Torre del Greco, Torre Annunziata, nel Napoletano, Corbara, Nocera Inferiore e Mercato San Severino, nel Salernitano.
In particolare, nei tre comuni del Napoletano interessati dai controlli, città tutte dotate di reti fognarie, gli accertamenti sono diretti a verificare – per Torre del Greco e Boscoreale – lo stato di realizzazione delle opere di collettamento delle reti al depuratore di Foce Sarno di Castellammare di Stabia, mentre per Torre Annunziata, già collettato al depuratore stabiese, si mira a capire se sia stato completamente realizzato il sistema fognario. Lo scorso 5 novembre ad essere sottoposti a controllo furono gli uffici comunali di Angri, Sarno, Scafati, Poggiomarino, Striano e Santa Maria la Carità.
L’inchiesta è stata avviata dopo che le analisi effettuate dall’Arpac hanno fatto emergere valori di concentrazione elevati del parametro batteriologico dell’Escherichia Coli, elemento di pressione ambientale caratteristico della contaminazione fecale. Da qui, come si evince in una nota delle procura di Torre Annunziata e Nocera Inferiore, è emerso che «numerosi comuni rientranti nel bacino idrografico del fiume Sarno risultano allo stato privi di collettamento agli impianti di depurazione esistenti o addirittura privi di una propria rete fognaria, con la conseguenza che i reflui domestici vengono riversati direttamente nel corso d’acqua, contribuendo al grave inquinamento sia del fiume che dell’area marina prospiciente la foce».
martedì, 17 Novembre 2020 - 14:35
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