Campania, la guerra infinita sulle scuole: il Tar boccia ancora i genitori. In aula solo i più piccoli, per gli altri c’è la Dad

La protesta di mamme e bambini davanti alla Regione il 16 ottobre 2020 (foto Kontrolab)

La frequenza fisica a scuola continua a dividere i genitori e il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. A partire da martedì 24 novembre, come è noto, il governatore ha dato il via libera (parziale) al ritorno degli studenti tra i banchi di scuola. Una decisione scaturita subito dopo l’inserimento della Campania nella ‘zona rossa’ in omologazione alle contestate (da parte dello ‘sceriffo’) disposizioni nazionali. L’ok interessa solo la scuola dell’infanzia e la prima classe delle elementari, ma vi è una condizione precisa: sarà possibile tornare in classe solo previo screening sul personale docente e non docente e sui bambini e relativi familiari. Chi non vorrà sottoporsi allo screening resterà a casa.

Ebbene, avverso questa ordinanza, un gruppo di genitori ha fatto ricorso, chiedendo l’estensione del rientro a scuola a tutti gli studenti. Anche stavolta, però, il Tar della Campania ha respinto le richieste. Nella giornata di oggi sono arrivati due decreti relativi ad altrettanti ricorsi ed in entrambi casi è stato dato ragione a De Luca.

«Il Tribunale ha affermato la legittimità dell’Ordinanza impugnata, tenuto conto che la stessa, nel quadro di persistente emergenza sanitaria – vieppiù aggravata per la Regione Campania, nelle more inserita nella cosiddetta ‘zona rossa’ -, intende corrispondere proprio alle esigenze manifestate dai genitori, anche nell’interesse dei figli minori, di rapida ripresa delle attività ‘in presenza’ ed individua, allo scopo, un percorso necessariamente caratterizzato da gradualità e prudenza, accompagnato da ulteriori misure cautelative allo stesso preordinate (screening volontario preventivo su auspicabilmente ampia platea di personale docente e non docente personale impiegato nella scuola, monitoraggio e successiva valutazione dei dati relativi all’andamento della curva epidemiologica)», si legge in una nota dell’unità di crisi della Campania.

«Il provvedimento regionale contempera con equilibrio e ragionevolezza – secondo sempre quanto rilevato dal Tar – il carattere prioritario del diritto alla salute dei cittadini con le esigenze rappresentate dai ricorrenti» conclude la nota.  

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giovedì, 19 Novembre 2020 - 17:51
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