Il processo sul crac della Banca popolare di Bari (2900 parti in causa e 260 avvocati coinvolti) potrebbe essere celebrato in un cinema. Questa una delle soluzioni messe sul tavolo dai vertici del Trubunale barese che da mesi sono al lavoro per individuare una sede idonea, vista soprattutto la necessità di rispettare le prescrizioni anti-Covid, per un procedimento ‘monstre’. In particolare, l’aula individuata dovrebbe essere nel multisala Showville di Bari, nel quartiere Mungivacca.
Come detto, il processo coinvolge 2.900 parti tra azionisti della Banca popolare di Bari, associazioni, enti e sindacati, rappresentate da oltre 260 avvoicati. Il procedimento è a carico degli ex amministratori dell’istituto di credito barese, Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente ex presidente ed ex condirettore, accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.
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Il 28 settembre scorso fu annunciata la formalizzazione di un accordo per l’utilizzo dello Spazio 7 nella Fiera del Levante di Bari. Le successive verifiche tecniche hanno però fatto fare un passo indietro, rivalutando l’ipotesi del cinema. Nella conferenza permanente che si è tenuta oggi è stata chiesta ai tecnici una tabella comparativa delle due proposte su costi e caratteristiche delle strutture da trasmettere al Ministero della Giustizia perché le valuti, ma i capi degli uffici propendono – secondo quanto riporta l’agenzia Ansa – per la scelta del multisala Showville.
Oggi, quindi, nell’aula bunker di Bitonto il Tribunale (presidente del collegio Marco Guida) rinvierà nuovamente l’udienza ad un’altra data interlocutoria, il 10 dicembre, in attesa di conoscere la decisione sulla sede definitiva dove celebrare il processo.
Un caso simile ha riguardato il processo nato dall’operazione ‘Rinascita Scott’ in Calabria. Qui, visto il numero di imputati, oltre 400, si è alla fine deciso di costruire l’aula bunker ex novo su un terreno di 3mila metri quadrati.
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giovedì, 19 Novembre 2020 - 10:03
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