Telenovela Calabria, Regione ancora senza commissario. Fioccano i no al Governo: «Neanche Cristo accetterebbe l’incarico»

Narciso Mostarda

La telenovela ‘Sanità calabrese’ si arricchisce di nuovi (scontati) colpi di scena. A due settimane dallo scandalo legato ai vari commissari ad acta che si sono succeduti in 15 giorni alla guida della commissione, manca ancora il nome di chi prenderà in mano la Sanità della Regione. Due su tre sinora individuati e contattati dal Governo hanno detto no: nessuno pare abbia voglia di assumere l’onere di guidare per un biennio la disastrata sanità calabrese. Sfuma quindi la nomina di Federico Maurizio D’Andrea, calabrese ma milanese di adozione, ex investigatore della Guardia di Finanza, già vertice di diversi organismi di vigilanza di importanti società e uomo di fiducia di Gherardo Colombo ai tempi dell’inchiesta ‘Mani Pulite’. Ha detto no dopo qualche ora di tentennamento anche l’ex prefetto Francesco Paolo Tronca, amico del sottosegretario alla Salute Piepaolo Sileri. Resta solo un nome, dunque, in lizza: Narciso Mostarda, direttore della Asl Roma6, gradito al Pd e a Leu, che dovrebbe sciogliere i dubbi entro le prossime ore. Se accetterà, si potrà mettere la parola fine su una soap opera che si sta svolgendo a scapito dei cittadini calabresi. Una situazione iniziata con le dimissioni di Saverio Cotticelli dopo una infausta intervista tv, seguito dall’addio lampo di Giuseppe Zuccatelli, altro manager tradito da troppe dichiarazioni alla stampa, infine concluso con il rapidissimo commiato di Eugenio Gaudio che ha anteposto le esigenze di pace familiare all’incarico per la Sanità calabra.

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 «La verità è che neanche Gesù Cristo accetterebbe un incarico del genere – ha confidato un ministro all’Adnkronos, confermando l’immobilismo sulla nomina dell’uomo chiamato a risanare i conti della disastrata sanità calabrese. «Alla fine ci toccherà nominare un sottosegretario…» scherza un altro esponente del governo giallorosso. Chi sembrerebbe disposto ad assumersi la responsabilità di mettere in ordine i conti del sistema sanitario calabrese è Gino Strada, che nei giorni scorsi aveva confermato ad alcuni esponenti della maggioranza la sua disponibilità ad accettare un’eventuale incarico, raccontano alcuni beninformati all’Adnkronos. Ma il nome del fondatore di Emergency non rientrerebbe nella rosa sul tavolo del premier perché deficitario di alcune caratteristiche che l’esecutivo ricerca, messe tra l’altro nero su bianco anche nel cosiddetto decreto Calabria.

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martedì, 24 Novembre 2020 - 11:14
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