Caserta, bomba esplode davanti al Consorzio Unico di Bacino: danni alla sede dell’ente in liquidazione dal 2010

La polizia

Un ordigno di fattura artigianale è esploso ieri sera davanti alla sede del Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta, a Santa Maria Capua Vetere. Sull’episodio indaga la polizia che deve far chiarezza sulla matrice del gesto e che nella notte ha effettuato delle perquisizioni e acquisito le immagini della videosorveglianza poste all’esterno del Consorzio. Nessuna pista investigativa è esclusa: dall’intimidazione alla bravata di qualche squilibrato.

Il Consorzio Unico di Bacino che da dieci anni si occupa di raccolta dei rifiuti, è in liquidazione da dieci anni con le conseguenze per i suo lavoratori, circa 1000 tra Napoli e CXaserta, che entro qualche mese, alla scadenza della mobilità, rischiano il licenziamento. Attualmente i lavoratori del Cub sono impegnati in un progetto regionale presso vari comuni campani per il quale sono stati stanziati 50 milioni di euro, che sarebbe dovuto servire ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata nei vari centri e ad assumere proprio i lavoratori del Cub presso i Comuni, così come peraltro dispone la normativa regionale; obiettivi entrambi non raggiunti, e a metà dicembre il progetto dovrebbe scadere, aprendo la strada al licenziamento. Da anni la Regione Campania cerca di trovare una soluzione alla situazione dei lavoratori del Cub, che dal 2010, dopo la messa in liquidazione del Consorzio, non svolgono più alcun servizio di raccolta rifiuti presso i Comuni. Per anni, senza incarichi e con stipendi presi a singhiozzo, i lavoratori del Cub hanno protestato, persino a Sanremo; qualcuno si è dimesso mentre quelli rimasti, qualche anno fa, sono stati messi in mobilità per 24 mesi, e al termine del periodo, se non verranno assunti presso i comuni, perderanno il lavoro. La Regione ha provato a farli comunque lavorare con il progetto per implementare la differenziata, e qualche comune ha usufruito di tali dipendenti; la Regione ha inoltre varato una norma che obbliga le aziende che svolgono la raccolta dei rifiuti nei Comuni ad assumere i lavoratori del Cub, ma nei vari passaggi di cantiere che si sono susseguiti nei comuni – da ultimo ad Aversa- nessun degli addetti è stato assunto.

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giovedì, 26 Novembre 2020 - 10:43
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