Lombardia zona arancione ma dal 3 dicembre, nuova rissa tra Governo e Regione. Conto alla rovescia per il Dpcm

Attilio Fontana

Sul passaggio della Lombardia da zona rossa a zona arancione si registra ancora una ‘rissa’ tra il Governo e la Regione guidata dal leghista Attilio Fontana. E’ bstato quest’ultimo ieri, alla vigilia delle scelte del ministro della Salute Roberto Speranza, a riaccendere la miccia di uno scontro che va avanti ormai da mesi tra Roma e Milano: «Nonostante la mia opposizione – scrive Fontana – il Governo intende mantenere fino a giovedì le attuali misure restrittive. Nel Dpcm però sono presenti automatismi secondo i quali la Lombardia è da due settimane pienamente nei parametri previsti per il passaggio alla zona arancione. Ho fatto presente al Governo che, così come si applicano gli automatismi in senso negativo, gli stessi devono essere attuati quando la situazione migliora. Restare in zona rossa significa non fotografare la realtà dei fatti».

La questione è che oggi Roberto Speranza dovrebbe ufficializzare con ordinanza questo passaggio alla fascia di rischio intermedio per la Lombardia ma, rispetto a quando dovrà entrare in vigore, l’orientamento è quello di arrivare al 3 dicembre soprattutto per impedire che questo fine settimana si trasformi in un via libera per la corsa allo shopping pre natalizio. Contro la sua scelta, l’opposizione non solo del governatore leghista ma anche dei sindaci lombardi che chiedono un allentamento delle misure vista la stabilizzazione dei dati che va avanti da 3 settimane. E non manca chi, nella decisione del ministro della Salute, vede profili politici. Una ricostruzione malevola, ma giustificata dai toni sempre accesi del confronto tra Lombardia e Governo, sedata alla fine dall’apertura alla trattativa dello stesso Speranza che, riferendosi anche al Piemonte (zona rossa che diventerà zona arancione ed è guidato dal leghista Cirio) afferma: «A Fontana e Cirio ho detto con assoluta serenità che sarebbe saggio prendersi tre o quattro giorni in più per far assestare il modello ma se vogliono uscire possono farlo». Un tentativo di distensione alla fine accolto da Fontana: «Ci impegniamo a trovare quanto prima la data giusta per allentare le misure restrittive – ha dichiarato dopo una telefonata con il ministro – Ci siamo parlati senza tatticismi e retropensieri ma col solo intento di far prevalere il bene comune».

Ad oggi le Regioni in zona rossa sono sei da 21 giorni, a loro si aggiunge la provincia autonoma di Bolzano. Il 3 dicembre verrà firmato il nuovo Dpcm con le misure ad hoc per Natale e Capodanno. Misure che dovrebbero precedere le decisioni sulla scuola (riaprire il 9 dicembre come chiede la Azzolina o il 7 gennaio come vogliono le Regioni), gli spostamenti tra Regioni, la riapertura di ristoranti e negozi, l’orario di coprifuoco a Natale e Capodanno, la chiusura degli impianti sciistici e la quarantena per chi fa vacanze all’estero.

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venerdì, 27 Novembre 2020 - 08:50
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