Indennizzi di 1000 e 800 euro e maxi moratoria fiscale: via libera al decreto Ristori quater. Ecco a chi si rivolge

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Ristori quater, il quarto provvedimento in poco più di un mese contenente misure economiche e fiscali a beneficio delle categorie maggiormente colpite dall’emergenza legata alla pandemia. L’ultimo, esaminato ieri sera dal Cdm che si è convocato alle 22.30 di domenica, finanzia le nuove misure con 8 miliardi di euro, facendo levitare la somma sinora elargita in provvedimenti economici a 18 miliardi in totale e a 108 miliardi i fondi stanziati ampliando il deficit del Paese. Per quanto riguarda le novità introdotte e le misure ribadite, la parte più importante del decreto riguarda le scadenze fiscali che vengono rinviate alla primavera 2021 e viene esteso anche a imprese e partite Iva che abbiano subito perdite di fatturato consistenti, ovvero di almeno il 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 raffrontate allo stesso periodo del 2019. In questo modo, i ristori non andranno solo a chi ha effettivamente chiuso la propria attività, come accaduto nei precedenti decreti, ma anche a qui, pur continuando a svolgerla ha subito il contraccolpo della crisi. Ma guardiamo nello specifico le misure introdotte con il decreto Ristori quater.

Slittano gli acconti Irpef, Ires e Irap che vengono prorogati al 30 aprile 2021: misura appunto estesa anche alle attività non soggette a chiusura e alle imprese con ricavi inferiori ai 50 milioni nel 2019 che abbiano subito una perdita di fatturato di almeno il 33% nel primo semestre del 2020. Ovviamente la misura riguarda anche bar, cinema, palestre, ristoranti.  Per la parte restante dei contribuenti il pagamento dell’acconto e la presentazione della dichiarazione dei redditi e Irap per il calcolo delle perdite subite slitta di 10 giorni (dal 30 novembre al 10 dicembre). I contributi, le ritenute Iva di dicembre per le attività chiuse in zona rossa e arancione (ristoranti, palestre, piscine, sale scommesse, agenzie di viaggio, alberghi etc) vengono spostati al 16 marzo; la misura vale anche per le imprese con ricavi inferiori ai 50 milioni di euro nel 2019 e con perdita di fatturate di almeno il 33% nel novembre 2020 raffrontato allo stesso mese del 2019.

Il decreto dispone poi la proroga al primo marzo 2021 dei pagamenti legati alla Rottamazione ter e di saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Un rinvio di 4 mesi che salva anche chi non è riuscito a rientrare nella scadenza del 10 dicembre che inizialmente era stata fissata come proroga nel dl Rilancio (la scadenza era del 10 dicembre). I contribuenti decaduti possono rientrare nelle rottamazioni 1 e 2. In questo modo si stabilisce una ‘tregua fiscale’ che blocca anche le ganasce amministrative, le ipoteche e i pignoramenti per chi ricomincerà a pagare. Se il debito fiscale è superiore a 100mila euro, le difficoltà economiche che giustificano il rientro nella rottamazione dovranno essere comprovate.

Bonus una tantum di mille euro per alcune categorie di lavoratori già beneficiati nel dl Agosto e nel primo decreto Ristori: stagionali del turismo e degli stabilimenti termali e dello spettacolo. Provvedimento esteso agli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo e a stagionali di comparti diversi da quello turistico e termale che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro, ai lavoratori con contrattoi intermittente e ai venditori a domicilio. Una indennità di 800 euro spetterà invece a dicembre per i lavoratori dello sport già beneficiati con Dl Rilancio e Cura Italia e con il primo decreto Ristori. Infine per il comparto Sicurezza arrivano 62 milioni che serviranno anche per pagare gli straordinari a forze di polizia e vigili del fuoco.

Il governo in realtà sta già lavorando sia a un ulteriore decreto di fine anno – che dovrebbe abbinarsi al tradizionale Milleproroghe – che conterrà una serie di interventi che non hanno trovato posto nel quater, sia al prossimo decreto Ristori di inizio 2021, quello “finale”: in quella sede si dovrebbe chiuderà il cerchio degli aiuti all’economia, grazie a un nuovo scostamento da almeno 20 miliardi, e introdurre un meccanismo “perequativo” per garantire più sostegno a chi effettivamente ha perso di più nei mesi della crisi, includendo anche i professionisti.

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lunedì, 30 Novembre 2020 - 08:16
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