Covid, l’Abruzzo fa da sé e passa dal rosso all’arancione senza l’ok del Governo. Possibile diffida per il governatore


Alla vigilia della declassificazione dell’intero Stivale in zona gialla, scoppia il caso dell’Abruzzo. La Regione governata dal presidente Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) annuncia il passaggio da zona rossa a zona arancione prima dell’imprimatur del Governo che infatti invita l’ente ad attendere mercoledì 9 dicembre e di non intraprendere iniziative locali. Proprio in Abruzzo era stato lo stesso governatore a firmare nelle scorse settimane il passaggio in zona rossa senza attendere l’ordinanza del ministro Roberto Speranza; era il 18 novembre, oggi Marsilio ritiene di poter fare lo stesso: uscire dalla zona rossa e classificarsi autonomamente arancione con un provvedimento nuovo. Ma fonti di governo hanno precisato che «la cabina di regia che monitora i dati di tutte le Regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione».

Ma dall’Abruzzo si conferma il cambiamento di colore per oggi, lunedì 7 dicembre. «L’ordinanza del presidente Marsilio è in vigore da domani. Il governo può solo, eventualmente, impugnarla – precisano fonti vicine al governatore Marco Marsilio. Allo stato attuale, dunque, da oggi su tutto il territorio abruzzese si applicheranno le regole previste per le zone arancioni e i negozi potranno riaprire. Le ultime ore di botta e risposta, infatti, hanno generato confusione tra gli esercenti, che non capivano se lunedì avrebbero potuto riaprire o meno.

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Si sta valutando in queste ore una lettera di diffida indirizzata indirizzata a Marsilio, in cui si chiede al presidente della Regione di ritirare l’ordinanza che anticipa di due giorni l’entrata della Regione in zona arancione. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo.

In ogni caso si allentano le maglie, ma l’allerta, segnalata dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico, sale più di prima. E con la ripartenza di negozi e centri commerciali che riaprono ovunque, entra nel vivo lo shopping delle feste a ridosso del Natale. Se con il ritorno al giallo di Emilia Romagna, Friuli, Marche Puglia e Umbria i bar tolgono i sigilli ai tavolini, in Campania, Toscana, Alto Adige, Abruzzo e Bolzano i negozianti rialzano dopo settimane le saracinesche grazie al passaggio all’arancione. Con cinque nuove regioni gialle (in tutto sono ora undici, oltre alla provincia di Trento) hanno riaperto – secondo i dati della Coldiretti – oltre 72mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Sono comunque ancora circa la metà (47%) gli esercizi commerciali di questo tipo ancora chiusi in Italia, nelle zone rosse e arancioni, per un totale di circa 170mila locali.

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lunedì, 7 Dicembre 2020 - 08:10
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