‘Ndrangheta, ai parenti degli affiliati andava il reddito di cittadinanza: raffica di denunce dei carabinieri


C’erano soprattutto familiari di esponenti di spicco della cosca ‘ndranghestista Bellocco-Pesce di Rosarno tra quanti percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Sono stati scoperti e denunciati dai carabinieri che hanno scoperto a Gioia Tauro e Rosarno 50 persone illegittimamente percettori dell’indennizzo, tra cui appunto soprattutto persone vicine alla ‘ndrina anche condannati per associazione a delinquere di tipo mafiose, figure apicali della ‘ndrangheta e donne che, intenzionalmente, avevano omesso di segnalare agli enti competenti all’erogazione del reddito di cittadinanza la presenza all’interno del proprio nucleo familiare di soggetti detenuti.

L’operazione dei carabinieri di Reggio Calabria continua da diversi mesi e attraverso riscontri documentali condotti a largo spettro, con il concorso dei Reparti Speciali dell’Arma, ha portato a numerose denunce. Oltre ai casi di Rosarno e Gioia Tauro, ad Africo, Bianco, Brancaleone, Bruzzano, Caraffa del Bianco, Casignana, Ferruzzano, Palizzi, Samo, San Luca, Sant’Agata del Bianco e Staiti, sono state deferite 135 persone, per aver presentato ai Comuni domande in cui hanno attestato falsamente di possedere i requisiti previsti, al fine di ottenere indebitamente i buoni alimentari (il cui valore, per ogni soggetto, in media oscilla tra gli 80 e i 200 euro). Un terzo degli  indagati risulta avere legami di parentela con soggetti appartenenti a ‘ndrine.

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lunedì, 7 Dicembre 2020 - 10:36
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