Covid, anche Di Maio contro il divieto di mobilità tra i comuni per Natale. Conte e Speranza restano col cerino in mano

luigi di maio

E, alla fine, il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza sono rimasti col cerino in mano. Poche ore fa, sulla sua pagina Facebook, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – esponente di punta del Movimento Cinque Stelle – si è unito al coro di quanti chiedono la revoca del divieto di spostamento tra i comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, divieto che renderebbe impossibile alle famiglie condividere il pranzo o la cena di questi tre particolari giorni di festa.

«Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme. Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli comuni di poche migliaia di persone non è permesso», osserva Luigi Di Maio. Che, quindi, auspica un superamento degli ostacoli: «Questo è un problema che va risolto e mi auguro che tutte le forze di maggioranza siano d’accordo nel trovare una soluzione (…) Almeno dove possibile permettiamo alle famiglie di stare insieme».

In seno alla maggioranza si erano già espressi in tal senso i senatori del Partito democratico, capitanati dal capogruppo Andrea Marcucci per il quale «il governo Conte deve solo far prevalere il buon senso». «Modifichi la mobilità nei piccoli Comuni durante le feste natalizie – ha scritto Marcucci su Twitter – Ha diverse possibilità per modificare il decreto concretamente ed in tempo utile. C’è un’Italia ‘minore’ che non può essere penalizzata». Per la caduta del divieto è il centrodestra, che aveva anche presentato una mozione da discutere con urgenza: l’esame del testo è però slittato, per volere della maggioranza, a lunedì 14 dicembre.

Conte e Speranza avranno l’ultima parola, che potrebbe arrivare anche in zona Cesarini. Il premier e il ministro della Salute potrebbero attendere sino all’ultimo minuto per decidere la rimozione del divieto di spostamento. Tutto dipenderà dai dati sulla diffusione del contagio che per ora rimandano timide note positive, ma non inducono certamente a ritenere scampato il pericolo anche perché il bilancio delle vittime continua a restituire cifre preoccupanti. Nelle ultime 24 ore in tutta Italia si sono registrati 887 morti; il numero dei decessi raggiunge la quarta cifra più alta toccata dall’inizio dell’epidemia, dopo i 953 del 3 dicembre scorso, i 919 del 27 marzo e gli 889 del 29 marzo. Nelle ultime 24 ore i casi positivi sono stati 16.999 su 171.586 tamponi eseguiti, con un rapporto casi-tamponi che finalmente torna a scendere e tocca il 9,9%. Buoni i dati che riguardano i guariti, che con i 30.099 in più rispetto al giorno precedente hanno superato il milione (1.027.994). Gli attuali positivi sono diminuiti di 13.988 unità, scendendo complessivamente sotto 700.000.

giovedì, 10 Dicembre 2020 - 21:01
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