La drammatica storia di Ylenia: muore in ospedale per cause sconosciute, nel 2017 fu bruciata con la benzina dal fidanzato

Panchina rossa violenza sulle donne
La panchina rossa simbolo della lotta alla violenza contro le donne (foto Kontrolab)

Era sopravvissuta nel 2017 alla brutale aggressione da parte del suo fidanzato dell’epoca, ma stavolta Ylenia Bonavera, 24enne originaria di Messina, non è riuscita a vincere l’ultima battaglia: la ragazza è deceduta la scorsa nell’ospedale Garibaldi-Centro di Catania. Quali siano le cause del decesso non è stato accertato. La ragazza aveva una ferita di arma da taglio all’altezza di una clavicola ma gli investigatori escludono che sia questa la causa della morte. 

Sulla morte di Ylenia Bonavera potrebbe anche essere aperta un’inchiesta, che porterebbe quindi a un’autopsia allo scopo di capire le cause del decesso. Ma al momento non vi sono certezze sulla piega che prenderà la dolorosa storia di Ylenia. Nel 2017 la giovane era a casa, a Bordonaro (quartiere di Messina), quando bussarono alla porta: non appena aprì, le venne versata della benzina addosso e poi, con un fiammifero acceso, le fu dato fuoco. Per quella brutale aggressione venne arrestato e condannato Alessio Mantineo, il fidanzato dell’epoca di Ylenia.

Condannato in primo grado nel gennaio 2018 a 12 anni di reclusione per tentato omicidio a seguito di giudizio abbreviato, Mantineo ha ottenuto uno sconto di pena in Appello: la Corte gli ha inflitto 10 anni. Ascoltata dagli investigatori, Ylenia negò però che ad aggredirla fosse stato Alessio. Tuttavia gli investigatori si convinsero della responsabilità del giovane per una serie di altri elementi: alla vicina che la soccorso e al personale dell’ospedale, Ylenia parò di uno scontro con Alessio; inoltre i filmati delle telecamere di un distributore vicino casa della ragazza ripresero Alessio riempire un bidoncino di carburante poco prima del fatto. 

giovedì, 10 Dicembre 2020 - 11:22
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