Processo ‘Eco4’, il pg rilancia in appello su Cosentino: «Inasprire la prima condanna, disporre 12 anni per l’imputato»

Nicola Cosentino
Nicola Cosentino

L’ultimo importante processo da sostenere. Quello che ancora può costargli caro. Nella giornata di ieri, mercoledì 9 dicembre, l’ex sottosegretario all’Economia (nel Governo Berlusconi) nonché ex coordinatore regionale plenipotenziario di Forza Italia Nicola Cosentino è tornato imputato dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Napoli nell’ambito del processo ‘Eco4’.

Leggi anche / Reimpiego di capitali illeciti, Cosentino assolto in Appello: «Ho passato 9 anni di inferno». Pentiti sconfessati

Il sostituto procuratore generale Luigi Musto non solo ha chiesto la conferma delle accuse ma ha chiesto ai giudici un inasprimento della pena disposta all’esito del primo grado ritenendo necessaria un’estensione della contestazione mossa all’ex politico: il rappresentante della pubblica accusa, nello specifico, ha proposto 12 anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica in relazione alla gestione, ritenuta politica-mafiosa, di un Consorzio che nel Casertano si occupava nei primi anni duemila di raccolta dei rifiuti. In primo grado Cosentino rimediò 9 anni; il verdetto fu emesso dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Gianpaolo Guglielmo).

Leggi anche / Corruzione a un agente della penitenziaria Cassazione conferma condanna per Cosentino

Nello specifico Cosentino fu riconosciuto come il «referente nazionale del clan dei Casalesi», almeno fino al 2004; la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva presentato appello contro la sentenza ritenendo che l’appoggio di Cosentino al clan fosse andato avanti anche oltre il 2004, almeno fino al 2007-2008, saldandosi dunque con le condotte contestate in altre due indagini antimafia successive che hanno coinvolto Cosentino, ovvero il “Principe e la Ballerina” e l’inchiesta “carburanti”; nei processi scaturiti dalle due indagini, giunti in appello, l’ex sottosegretario è stato però assolto.

La procura generale ha quindi chiesto l’accoglimento dell’appello presentato dal pm, richiedendo una maggiorazione della pena visto che nel 2005 è  entrata in vigore una normativa che aumentava i minimi edittali per i reati mafiosi. Il processo Eco4 – nell’udienza del 28 ottobre furono anche acquisiti i verbali dei nuovi collaboratori di giustizia del clan, come Nicola Schiavone, primogenito del capoclan Francesco Sandokan Schiavone – proseguirà il 3 febbraio prossimo, quando sono previste le arringhe dei difensori di Cosentino, avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro. 

giovedì, 10 Dicembre 2020 - 10:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA