Qualità della vita, il Coronavirus declassa la vivibilità in Lombardia. Malissimo le città di De Magistris e De Luca

duomo milano
Il Duomo di Milano (foto d'archivio)

Parlare di qualità della vita in tempi di Covid può apparire un controsenso. In realtà, è proprio nelle emergenze che emergono ancora più eloquenti le criticità o le virtù di una comunità, per questo ha forse anche maggior senso la classifica che come ogni anno il quotidiano Il Sole 24 ore ha stilato analizzando 90 indicatori per decretare, in estrema sintesi, dove si vive meglio e dove si vive peggio nel nostro Paese. Di questi 90 indicatori, 25 riguardano del resto proprio l’impatto del Coronavirus su economia e società.

Nel 2020 la città italiana in cui la qualità della vita eccelle, secondo il giornale economico, è la ‘dotta’ Bologna: qui la vita è migliore, mentre si vive ‘peggio’ a Crotone, città calabrese che si piazza all’ultimo posto (107esimo), dopo Caltanissetta (106esima, dunque penultima, che migliora di una posizione rispetto allo scorso anno. Pessimo ‘piazzamento’ per Napoli: 92esima. Nel 1990, quando Il Sole ha iniziato a stilare la classifica, era 91esima: le cose, insomma, sono poco cambiate in 31 anni.

Ma ci sono brutte notizie anche per le città della Lombardia- La classifica mette inoltre chiaramente in evidenza come ad essere penalizzate siano soprattutto le città del Nord in cui si è registrata una maggiore diffusione del Covid: Milano ad esempio perde la testa della classifica e scende di 11 posizioni, Brescia scende di 27 (collocandosi al 39esimo posto), Bergamo di 24 (52esima) e Monza e Brianza scivola addirittura di 55 posizioni (61esima). A pesare sono il crollo del Pil pro capite e lo spazio abitativo medio a disposizione (uno dei nuovi indicatori legati appunto alla pandemia).

 Bologna guadana 13 posizioni e si colloca in testa, creando un effetto volano per alcune città della Regione. Cinque su 9 si trovano infatti tra le prima 20 classificate: oltre a Bologna, ci sono infatti Parma (ottava), Forlì Cesena (14esima), Modena (15esima) e Reggio Emilia (17esima). A favorire il successo di Bologna ci sono l’essere una realtà a misura d’uomo, gli investimenti in formazione, innovazione e sanità, ma anche le prime posizioni guadagnate per indicatori quali il reddito, i consumi, opportunità di lavoro, offerta culturale.

 Il Sud si conferma anche nel 2020 fanalino di coda per qualità di vita. Crotone, come detto, scende di una posizione, guadagnando la maglia nera. In Campania, Salerno riesce a far peggio di Napoli (93esima), ma la magia nera regionale va a Caserta (94esima). Avellino si piazza all’84esimo posto, Benevento fa meglio di tutti: 79esima.

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lunedì, 14 Dicembre 2020 - 15:11
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