Mafia, retata contro i fiancheggiatori di Messina Denaro: 13 arresti. Sindaco indagato per corruzione elettorale

Matteo Messina Denaro

Un sindaco, un imprenditore e anche un agente di polizia penitenziaria sono tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta che questa mattina ha portato a 13 arresti, tra i quali quelli di alcuni presunti appartenenti alla criminalità organizzata ritenuti vicini alla primula rossa della mafia Matteo Messina Denaro. I tredici provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Gli indagati sono in tutto venti, nei confronti dei quali le accuse mosse dagli inquirenti sono, a vario titolo, quelle di associazione mafiosa, estorsione, incendio, furto, favoreggiamento personale e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso.

Per quanto riguarda l’agente di polizia penitenziaria, si tratta di un agente in servizio presso il carcere Pagliarelli di Palermo: l’accusa nei suoi confronti è di avere rivelato notizie riservate al fine di agevolare la mafia. Sotto indagine anche l’ex presidente del Consiglio di amministrazione protempore dell’Atm di Trapani (l’azienda di trasporti cittadina), Salvatore Barone, che è stato anche stato direttore generale della stessa società a partecipazione pubblica.

 Indagato anche il sindaco di Calatafimi Antonino Accardo, accusato di  tentata estorsione e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, il primo cittadino avrebbe pagato 50 euro a voto in vista delle elezioni comunali svolte a Calatafimi Segesta lo scorso anno.

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martedì, 15 Dicembre 2020 - 13:34
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