Ginecologo campano ucciso a Milano, sfuma l’ipotesi della rapina finita male. Per gli inquirenti conosceva i suoi assassini

Stefano Ansaldi

Uno stimatissimo ginecologo, adorato dalle sue pazienti e con una vita irreprensibile, che perde tragicamente la vita a centinaia di chilometri da casa apparentemente senza un perché. E’ fitto il mistero intorno all’uccisione di Stefano Ansaldi, medico 65enne ammazzato a coltellate a Milano, sotto le impalcature di un palazzo in costruzione in via Mauro Macchi, a pochi passi dalla stazione centrale. Quasi sfumata la prima ipotesi investigativa, ovvero quella della rapina finita nel sangue, si scandaglia la vita e la professione del ginecologo di origine beneventane per venire a capo di un vero e proprio rompicapo che gli investigatori milanesi stanno cercando di dipanare analizzando in particolare le ragioni di quella trasferta nel capoluogo lombardo. Ansaldi, una lunga carriera alle spalle e un avviatissimo studio al centro di Napoli, era persona specchiata. I suoi aggressori, stando a quanto emerge dalle indagini, lo hanno sgozzato lasciando al suo polso il prezioso Rolex che indossava e senza toccare il portafogli e  la sua valigetta da medico: circostanze che fanno appunto escludere ai carabinieri milanesi che possa essersi trattato di una rapina da parte di balordi.

Un’altra ipotesi è che il medico abbia raggiunto Milano perché aveva un appuntamento e che conoscesse le persone che lo hanno poi aggredito con un coltello da cucina ritrovato vicino al corpo della vittima. Ansaldi era arrivato a Milano almeno da un paio di ore, non aveva prenotato stanze di albergo, dunque aveva previsto di far ritorno già in serata a Napoli: non era in Lombardia per trovare la sorella che vive a Milano, questo appare confermato, dunque l’unica strada percorribile è quella di un incontro fissato con qualcuno che conosceva, qualcuno che aveva ordito nei dettagli il piano visto che gli assalitori si sarebbero cambiati d’abito subito dopo l’omicidio. Non di certo il comportamento di due balordi avvezzi alle rapine, la circostanza ha fatto escludere il collegamento tra la morte di Stefano Ansaldi e la rapina ad un 72enne avvenuta poche ore prima nella stessa zona.

“Chiederò al Prefetto un incontro per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine – ha fatto sapere intanto il sindaco di Milano Beppe Sala – L’omicidio in via Macchi – ha aggiunto il sindaco – è un fatto grave e per prima cosa esprimo sentite condoglianze alla famiglia della vittima Stefano Ansaldi, ginecologo nato a Benevento e residente a Napoli. Siamo a disposizione dell’Arma dei Carabinieri che ha da subito avviato una accurata indagine per ricostruire i fatti – ha assicurato – a partire dall’analisi delle immagini delle telecamere e del contesto nel quale si è consumata l’aggressione».

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lunedì, 21 Dicembre 2020 - 09:23
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