La lunga notte di Petrinja (Croazia), distrutta dal terremoto: crollati anche un asilo e un ospedale, per ora 7 vittime


Sarà una notte lunga quella di Petrinja, la cittadina croata dove il forte terremoto di questa mattina (la scossa di magnitudo 6.2 ha avuto il suo epicentro a 5 chilometri a sud-ovest di Petrinja) ha fatto i danni maggiori.

Sarà una notte di ricerche. Ricerche tra la macerie, ché non è possibile fermarsi neanche un minuto. Il bilancio provvisorio delle vittime per ora è di sette persone. Intorno alle 20 i soccorritori hanno trovato – dopo 7 ore di ricerche – il corpo di un uomo sotto le macerie della chiesa di San Nicola a Zazina, presso Lekenik. Al momento della scossa all’interno della chiesa si trovavano 4 persone, tre delle quali sono sopravvissute.

Altre cinque vittime ci sono state a Majske Poljane, mentre una è stata ritrovata nel centro della cittadina di Petrinja. «E’ morto un ragazzo di 20 anni nella località di Majske Poljane, la casa gli e’ crollata addosso», ha dichiarato la vice sindaca di Glina, Branka Baksic Mitic, al sito “24sata”. Sempre nella località di Majske Poljane, ha aggiunto la vice sindaca, è stata accertata un’altra vittima: si tratta di un uomo la cui convivente è rimasta in vita. Nella stessa località sono infine morti padre e figlio sotto le macerie. Una quinta vittima è stata ritrovata successivamente. La prima vittima accertata oggi è stata una ragazza di 12 anni nel centro della cittadina di Petrinja. Qui il bilancio potrebbe essere pesantissimo.

Il terremoto ha provocato il crollo di un asilo (stamattina aperto) e di un ospedale. E l’intera cittadina, che sorge a 50 chilometri da Zagabria, è ridotta a un cumulo di macerie. l sindaco di Petrinja Darinko Dumbovic, affranto dinanzi alla sua città distrutta, ha paragonato lo scenario che si sono trovati davanti i soccorritori a Hiroshima. Il presidente croato Zoran Milanovic, accorso a Petrinja con il premier Andrej Plenkovic, si è mostrato scioccato, evocando Grozny, la capitale della Cecenia distrutta nella guerra degli anni novanta con le forze russe. Notevoli i danni anche a Sisak, cittadina più grande e principale centro della regione colpita, e nella stessa capitale Zagabria, già interessata da un altro forte terremoto di magnitudo 5.5 il 22 marzo scorso. In quell’occasione migliaia di edifici rimasero danneggiati soprattutto nel centro storico di Zagabria, con danni per una decina di miliardi di euro.

La nuova forte scossa ha causato altro danni, in particolare alle sedi del governo e del parlamento della Croazia, che sono state velocemente evacuate. Nelle località colpite, insieme alla squadre della protezione civile, stanno affluendo centinaia di militari dell’Esercito, impegnati ad allestire tende e container per i tanti sfollati che si preparano ad affrontare una notte fuori casa, al freddo e con nuove paure. Sul posto sono in arrivo aiuti da vari Paesi, compresa l’Italia, che ha inviato una unità della protezione civile.

martedì, 29 Dicembre 2020 - 23:26
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