Fermati i presunti autori della rapina al rider, avvenuta ieri sera a Calata Capodichino. Un raid immortalato da un telefonino e finito sui social, che non ha solo dato enorme visibilità alla violenza dei rapinatori ma anche innescato una gara di solidarietà in favore del corriere vittima del brutale agguato. Velocissime le indagini della Questura di Napoli che in meno di 24 ore, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza e a quelle riprese col cellulare da un residente della zona, hanno identificato i componenti della banda. Sono otto, secondo quanto emerso, cinque dei quali arrestati oggi dalla polizia che ha anche ritrovato lo scooter del 50enne rapinato. Alcuni di essi sono minorenni.
Quest’ultimo all’inizio era stato indicato come un giovane lavoratore, dei tanti che provano a portare a casa uno stipendio anche se minimo facendo i fattorini per società di consegna pasti. Si tratta invece di un padre di famiglia rimasto senza lavoro e che cerca di aiutare la famiglia ad andare avanti facendo un lavoro che di solito si associa a ragazzi italiani e stranieri che si affacciano nel mondo del lavoro (precario). La storia di Gianni L. ha invece colpito doppiamente, non solo perché protagonista della rapina cui si è opposto con tutte le sue forze, ma anche per la storia di sacrifici che c’è dietro.
«Sono arrabbiato – ha dichiarato a poche ore dall’accaduto – ma mi dispiace per quei ragazzi che hanno messo a segno la rapina. Sono dei ragazzini. Quando mi hanno intimato di consegnare il motorino, ho provato a resistere urlando – ha aggiunto – ma non ho avuto paura perché ho solo provato a difendere qualcosa di mio, utile alla mia famiglia». Dopo aver visto il video della rapina diffusa Gianni L. ha riflettuto a lungo: «Quanta crudeltà Sono ragazzini ma non dovrebbero agire così. Ringrazio tutti per la solidarietà che mi è stata espressa: c’è tanta gente di buon cuore. Ma io vorrei solo un lavoro stabile, pagare le tasse come ho sempre fatto e vivere tranquillamente».
«Mi sono commosso, io ringrazio tutti coloro che mi sono vicini. Non vorrei approfittare della bontà dei cittadini napoletani – aggiunge Gianni parlando della gara di solidarietà che è stata avviata sui sociale per offrirgli un veicolo con il quale riprendere a fare le commesse. «Fino al 2015 ho fatto il macellaio in un grande supermercato – dice ancora – poi ci sono stati degli esuberi e da allora faccio qualcosa per portare avanti la famiglia».
Sulla rapina di Calata Capodichino si è espresso anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che parlato di «pagina indegna» per la città. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo si è invece detta solidale con il rider: «Solidarietà al rider picchiato e derubato dello scooter a Napoli mentre svolgeva il suo lavoro – ha scritto su Twitter – quella ripresa da alcuni residenti è un’aggressione brutale, su cui mi auguro che le forze dell’ordine facciano luce al più presto, assicurando i colpevoli alla Giustizia».
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lunedì, 4 Gennaio 2021 - 11:44
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