La location per le grandi occasioni c’è. A volerla dire tutta è stata fatta realizzare apposta, e in tempi record. E pure i numeri del processo non scherzano: 325 imputati, con un numero altrettanto elevato di avvocati difensori. Domattina, mercoledì 13 gennaio, nella nuova aula bunker a Lamezia Terme (in provincia di Catanzaro), prenderà il via il maxiprocesso “Rinascita-Scott” contro i clan della ‘ndrangheta del Vibonese.
I riflettori, nello specifico, si sono accesi sui clan Mancuso di Limbadi e Nicotera, Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, Pugliese di Vibo, Pardea-Camillo’-Macri’ di Vibo Valentia, Accorinti di Zungri, Bonavota di Sant’Onofrio, Cracolici di Maierato e Filogaso, Mazzotta di Pizzo Calabro, Barbieri di Cessaniti, Fiare’-Razionale-Gasparro di San Gregorio d’Ippona, La Rosa di Tropea.
Davanti al Tribunale collegiale di Vibo Valentia dovranno comparire 325 imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, narcotraffico, rapina, usura, danneggiamenti, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e tentati omicidi. I pm antimafia Antonio Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso hanno citato 913 testimoni fra investigatori dell’Arma dei Carabinieri, ma anche della Polizia e della Guardia di finanza. Cinque i testimoni di giustizia chiamati a deporre dalla pubblica accusa, 58 invece i collaboratori di giustizia appartenenti non solo alla ‘ndrangheta del Vibonese (Andrea Mantella, Bartolomeo Arena, Raffaele Moscato, Emanuele Mancuso, Michele Iannello, Francesco Costantino, Giuseppe Comito, Nicola Figliuzzi, Gaetano Cannatà e michele Camillo’), ma anche a quella del resto della Calabria, oltre a collaboratori pugliesi ed appartenenti a Cosa Nostra siciliana come Gaspare Spatuzza, il pentito che si è autoaccusato della strage di via D’Amelio, del rapimento del piccolo Santino Di Matteo e dell’omicidio a Palermo di don Pino Puglisi.
Altri 91 imputati saranno processati il 27 gennaio con rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena), mentre un terzo troncone che riguarda cinque omicidi si aprirà il 10 febbraio dinnanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro.
L’inchiesta è sfociata in un maxi-blitz il 19 dicembre del 2019 ad opera dei carabinieri con il coordinamento della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.
martedì, 12 Gennaio 2021 - 15:01
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