Renzi-Conte, il giorno della resa dei conti. Cdm notturno infuocato, il premier conta i ‘responsabili’ per scaricare Iv e salvarsi

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E’ il giorno della resa dei conti. Italia Viva e Matteo Renzi dovranno scoprire le carte e mostrare così se gli insistenti ultimatum lanciati al Governo Conte sul terreno del Recovery Plan sono stati un mezzo bluff o se invece ci sarà il mancato appoggio all’Esecutivo giallorosso che proprio da Renzi ebbe la benedizione, impedendo così nuove elezioni e la probabile vittoria del centrodestra.

Il Consiglio dei ministri in programma ieri, martedì 12 gennaio, e conclusosi in tarda notte non ha risanato la frattura tra Renzi e il premier Giuseppe Conte. Anzi. I ministri di Iv Teresa Bellanova ed Elena Bonetti non hanno votato il Recovery Plan (che è stato approvato lo stesso ed ora passa al vaglio da parte del Parlamento), questo perché mancava il Mes. «(Il Mes sarebbe stato) necessario, visto l’inasprirsi della pandemia e il numero dei morti», aveva osservato Bellanova nel Cdm scatenando la replica piccata di Conte. «Basta con le speculazioni. Quello tra Mes e decessi è un accostamento che offende la ragione e anche l’etica», ha incalzato il premier. Così alla fine Bellanova e Bonetti si sono astenute.

Un segnale, forse. Certo è che Renzi, stavolta, spingerà la sua strategia quasi al punto di rottura. Nella giornata di oggi Italia Viva prenderà una decisione e «poi lo comunicheremo alla stampa». Nell’attesa di capire cosa succederà, Conte è andato alla conta e sui possibili ‘responsabili’ pronti a prendere il posto di Italia Viva al Senato. A tal proposito le voci che si rincorrono sono diverse, e dunque vanno prese con le pinze: si accredita l’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia che andrebbero a soccorrere il premier. Tra gli azzurri pronti a tendere la mano a Conte vi sarebbe anche Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro della Giustizia e attuale sindaco di Benevento Clemente Mastella, tanto che Renzi ha esclamato: «Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso». Italia Viva si chiama già fuori da un Conte ter e non potrebbe essere diversamente.

Da Palazzo Chigi e dai grillini arriva forte e chiara ogni chiusura ai renziani in caso di rottura definitiva («Se Renzi si sfila impossibile un nuovo esecutivo con Italia Viva», sono le parole fatte filtrare), mentre il Partito democratico vorrebbe evitare scontri e prova con una nota a porsi da paciere tra pentastellati e renziani: «Confermiamo la nostra contrarietà all’apertura di una crisi che ora impedirebbe l’approvazione del decreto Ristori e gli aiuti per tanti italiani, per tante imprese e piccole attività in difficoltà». Il riferimento è, ovviamente, al decreto per il quale serve uno scostamento di bilancio che un Governo dimissionario non può fare. E, allora, non resta che attendere la giornata di oggi. Quella della resa dei conti. Forse.

mercoledì, 13 Gennaio 2021 - 06:45
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