Napoli, Ospedale del Mare senza acqua e riscaldamento dopo la voragine. I sanitari: «Intervenire subito, problemi gravi»

Ospedale del Mare (foto Kontrolab)
La voragine apertasi nell'area parcheggio dell'Ospedale del Mare (foto Kontrolab)

Non c’è pace per l’Ospedale del Mare di Napoli, dove l’8 gennaio una voragine ampissima si è aperta nell’area parcheggio provocando, per fortuna, solo danni a cose. Mentre la procura della Repubblica indaga per stabilire le cause del collasso dell’asfalto e accertare eventuali responsabilità, gli operatori sanitari denunciano disfunzioni nel lavoro legate proprie alle conseguenze di quel crollo e chiedono alle autorità competenti di intervenire.

In un lettera spedita dai settori funzione pubblica di CGIL — CISL — e da FIALS dell’Ospedale del Mare ai vertici dell’Asl Napoli 1, viene evidenziata l’esistenza di «problemi a carico degli impianti idraulici e di climatizzazione» che stanno «avendo importanti ripercussioni sulla qualità dell’assistenza offerta ai pazienti e sulle condizioni di lavoro del personale». Nello specifico «l’attività della diagnostica di laboratorio – si legge – ha subìto un importante arresto, seppur parziale, per l’impossibilità di eseguire indagini di biochimica dei campioni biologici, che al momento, vengono inviati e processati al Loreto Nuovo, con conseguenti ed inevitabili ritardi nelle diagnosi. Nei reparti di degenza, l’assenza di acqua calda sanitaria, impone che venga praticata l’igiene quotidiana agli ammalati, con acqua ghiacciata, rendendo traumatico anche il normale lavaggio delle mani. L’assenza di acqua calda, rende inoltre impossibile il funzionamento dei dispositivi lavapadelle, che necessitano di acqua a 98 C. Ciò rende necessario il ricorso a sistemi di raccolta monouso, che andrebbero poi smaltiti adeguatamente».

Seri problemi vi sono anche per «gli impianti di climatizzazione dei locali ubicati nei primi piani della struttura ospedaliera, tra questi il blocco operatorio, o la rianimazione, solo per citare alcune delle strutture in cui i pazienti, per ovvie ragioni cliniche, devono sottoporsi alle cure privi di indumenti, oltre ad essere disagevole, espone pazienti già critici, al rischio di ulteriori malanni. Stesso dicasi per le operatrici e gli operatori, che stanno dimostrando ancora una volta, spirito di sacrificio e abnegazione».

«Le conseguenze del crollo visitatori, sono ormai divenute difficilmente tollerabili per pazienti ed operatori», conclude la nota. Di qui la richiesta di «individuare prontamente ulteriori e immediate soluzioni, affinché sia garantita sicurezza e dignità a pazienti ed operatori».

Leggi anche:
– Investito e ucciso a Milano, ultrà del Napoli lascia i domiciliari dopo la condanna e torna libero
– Bar e pasticcerie ‘lavatrici’ dei soldi della mafia: 11 arresti a Roma. Gli affari dei clan tra Testaccio e Trastevere
– Aiuti alimentari negati a stranieri, sindaco leghista ai domiciliari. I pm: a chi non gradiva inviava il «pacco degli sfigati»
– Whatsapp, riflettori del Garante sull’ultimo aggiornamento della privacy: «Messaggio poco chiaro e intellegibile»
– «Svuotava conti del Comune per droga e azzardo», dirigente nei guai nel Livornese. Nell’inchiesta altri 13 indagati
– Doppio cognome, riforma al palo: la battaglia per la parità dei coniugi viene riaperta dalla Corte Costituzionale

venerdì, 15 Gennaio 2021 - 20:21
© RIPRODUZIONE RISERVATA