Governo, maggioranza anatra zoppa anche nelle Commissioni parlamentari: lo stallo istituzionale è dietro l’angolo


Salvato da una truppa di 29 ‘volenterosi’. Da Ciampolillo e Nencini, un ex grillino e un socialista, da due forzisti (tra cui una ex del cerchio magico di Berlusconi Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin), da 7 senatori delle Autonomie guidati da Pierferdinando Casini, 5 del Movimento italiani all’estero, da transfughi del M5s come Gregorio De Falco, da Sandra Lonardo, dal Tommaso Cerno, scappato da Italia Viva per tornare nel Pd,  e  da tre eroici senatori a vita. Non è stata certamente una vittoria quella di Giuseppe Conte, il cui Governo è tenuto in vita da una manciata di voti che danno la maggioranza relativa in Senato mentre quella assoluta è conservata alla Camera. Governo che così si è trasformato, al termine di una lunghissima giornata carica di pathos e colpi di scena, in un’anatra zoppa ingovernabile.

Leggi anche / Crisi, finale thriller a Palazzo Madama: ‘Var’ per 2 senatori. Conte la spunta con 156 voti ma è un bagno di sangue

Basti pensare già solo alle Commissioni parlamentari dove, sfoderando il pallottoliere fedele compagno di questi folli giorni di crisi, la maggioranza ha i numeri soltanto in 13 su 28 (14 al Senato e 14 alla Camera). Con il conseguente rischio di uno stallo istituzionale pericoloso in cui l’ago della bilancia che ancora una volta è Italia Viva, che tiene in mano due Commissioni alla Camera e al Senato (Finanze e Trasporti alla Camera e Istruzione e Beni culturali -presieduta da Nencini – e Sanità al Senato).  E’ anche su questo che si valuta la tenuta di un Governo e della sua maggioranza, sul campo di battaglia delle Commissioni. E in questo caso la battaglia su numeri stringati cui si è assistito ieri in Senato potrebbe riproporsi ogni volta, con l’Esecutivo costretto a contare su assenze o ‘voltagabbana’. E’ chiaro che, con queste premesse, c’è la quasi ingovernabilità. Poco convincenti le parole del Pd, che commenta che è stato «scongiurato un salto nel buio per l’Italia», perché se salto nel buio non è stato, sicuramente ora quella della maggioranza giallorossa sembra una traversata nel deserto. E l’invocazione di Luigi Di Maio a «restare uniti» e dare «il proprio contributo» è un appello carico di retorica che si rivolge però a una maggioranza mortificata dalla matematica.

Con questa instabilità in dote, già questa mattina Giuseppe Conte dovrebbe salire al Colle per conferire con il presidente della Repubblica Mattarella. All’orizzonte ci sono un rimpasto e la creazione di un gruppo centrista di ‘contiani’ per dare una iniezione di vitamine ad una maggioranza molto debole che non può più contare su Italia Viva. Renzi, protagonista indiscusso del martedì, ieri notte era già ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, dove ha ribadito che il suo partito è «all’opposizione. Il presidente del Consiglio ha scelto di costituire un’altra maggioranza, non ci vuole con sé. Siamo liberi da obblighi di maggioranza».

Leggi anche:
– Delivery della droga sgominato dai carabinieri: 22 arresti a Catania. Fatturato da capogiro da 10mila euro al giorno
– Porto di Napoli, sequestrate 100 tonnellate di rifiuti speciali in sei container: la Finanza denuncia 3 persone

mercoledì, 20 Gennaio 2021 - 09:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA