«Precari e sottopagati», tornano a protestare i magistrati onorari: in tutta Italia flash mob e astensione dalle udienze

Un collage di foto del flash mob

Sono scesi nuovamente in piazza ieri, 19 gennaio, per dare vita a nuovi flashmob dinanzi ai Palazzi di giustizia di diverse città italiane. E’ ripartita la protesta dei magistrati onorari che da ieri, fino a venerdì 22 gennaio, si astengono dalle udienze civili e penali per manifestare contro l’assenza di tutele in cui sono costretti, lamentano, a svolgere il loro ruolo. Un ruolo decisivo per sostenere il peso della ipertrofica giustizia italiana.

«Non è tollerabile l’indifferenza dello Stato verso questa categoria di lavoratori – afferma in una nota la Consulta della magistratura onoraria che sottolinea come alla mancanza di tutela e di una degna retribuzione, un’altra tegole si abbatterà nei prossimi mesi sui togati onorari per effetto della riforma Orlando, ovvero «un dimezzamento degli impieghi, a scapito dell’efficienza» degli uffici giudiziari. «Un Governo che si professa europeista – continua la nota –  disattende completamente le sentenze della Corte di Giustizia e le Direttive cui, quale Paese aderente all’Unione, è obbligatoriamente vincolato», mentre è «incostituzionale, e, sordo a tutti i moniti nazionali, della Anm e della Corte Costituzionale, nonché sovranazionali» il disegno di legge di modifica della riforma Orlando, prospettato come soluzione dalle senatrici Valente (Pd) ed Evangelista (M5s).

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La Consulta informerà la Commissione europea di questa, come delle altre, proteste «per le opportune valutazioni in termini di Recovery Fund, non essendo, nei piani italiani, previsto un solo centesimo per la magistratura precaria in servizio. L’unica soluzione praticabile – afferma -è la decretazione di urgenza, che preveda la permanenza nelle funzioni e i diritti lavoristici imposti dalla normativa violata».

A Napoli il flash mob dei magistrati onorari si è tenuto a via Foria, nel piazzale antistante l’ufficio del Giudice di pace. Vestiti a lutto e con una rosa tra le mani, hanno rinnovato le loro richieste al Governo per adeguare la loro condizione alle pronunce europee.

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mercoledì, 20 Gennaio 2021 - 11:14
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