Crisi, a Conte servono vitamine per la sua fragile maggioranza: caccia a nuovi ingressi. L’alternativa sono le elezioni

Conte

Giuseppe Conte deve raccogliere i pezzi della sua maggioranza e provare a riattaccarli, col collante di nuovi ingressi, per riuscire a continuare il proprio mandato. A due giorni dal bagno di sangue in Senato, dove il premier si è salvato per il rotto della cuffia letteralmente aggrappato ai due voti in più di Lello Ciampolillo e Riccardo Nencini, un ex grillino e un socialista, il premier è salito al Colle per conferire con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In dote al Quirinale ha potuto portare solo un Governo ormai fragilissimo, salvato in maniera rocambolesca dai due senatori, dai voti sfuggiti da Forza Italia e dai senatori a vita. Non di certo un biglietto da visita rassicurante. L’incontro con Mattarella preceduto da quello con i capodelegazione della maggioranza, hanno poi raccontato le cronache, è stato interlocutorio ed è durato cinquanta minuti. Il colloquio ha avuto principalmente lo scopo, da parte di Conte, di riferire gli sviluppi della crisi politica dopo il voto di fiducia. Di riferire in particolare le sue valutazioni dopo la complicata due giorni in Parlamento che ha regalato al presidente del consiglio solo una maggioranza semplice al Senato.

Ridimensionato dall’uscita di scena di Matteo Renzi, Conte ha al momento davanti solo una scappatoia: rafforzare la sua maggioranza, creando una ‘quarta gamba’ magari appellandosi ai volenterosi di Forza Italia ed altri moderati sfuggiti dal seno dell’opposizione o del Gruppo Misto. In alternativa, si andrebbe alle urne vista l’indisponibilità di Pd e Cinque Stelle di sostenere l’ultimo tratto di legislatura col peso di un governo tecnico o di scopo e l’impossibilità di richiamare Renzi e le sue truppe, con cui il dialogo sembra inevitabilmente tramontato. Il leader di Italia Viva, archiviata la sfida a Palazzo Madama col premier, spiega la rotta del partito nella consueta e-news: «Ovviamente – dice – noi siamo sempre impegnati per l’interesse del Paese e sempre pronti a dare una mano facendo sentire in Aula il peso della nostra presenza». «Il Governo Conte, perdendo Elena, Teresa e Ivan (i ministri Bonetti e Bellanova e il sottosegretario Scalfarotto ndr), ha perdo anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell’attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte bis ora siamo al Conte dimezzato».

 Intanto anche il centrodestra si è riunito e ha annunciato l’intenzione di appellarsi al Colle. «Il Paese non può restare ostaggio di un governo incapace, arrogante e raccogliticcio. Si tratta di una minoranza di governo che continua la sfacciata e scandalosa compravendita di parlamentari e che non si fa scrupoli a imbarcare chi, eletto col centrodestra, ha tradito l’impegno preso con gli elettori. Il centrodestra intende rappresentare al Presidente della Repubblica il proprio punto di vista sulla situazione che è ormai insostenibile –  si legge in una nota congiunta del centrodestra al termine del vertice – Nonostante le forzature del governo e le continue scorrettezze, nonostante una pretesa autosufficienza che non esiste, il centrodestra non intende privare le famiglie e le aziende italiane degli aiuti necessari in un momento così drammatico: per questa ragione, come annunciato, voterà compatto lo scostamento di bilancio». 

giovedì, 21 Gennaio 2021 - 09:29
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