Vaccino Covid, effetto domino per i ritardi di Pfizer: Regioni nel caos. E in Campania De Luca minaccia azioni legali

vaccine day / foto Kontrolab
Un'infermiera selezionata per la vaccinazione riceve il vaccino Pfizer-Biontech anti Covid-19 / Foto Kontrolab

Si dice pronto a tutelare la Regione «in ogni sede», il governatore Vincenzo De Luca, contro il dimezzamento della fornitura di vaccini prevista in Campania per lunedì 25 gennaio. La comunicazione, da parte del commissariato diretto da Domenico Arcuri, è arrivata nella tarda serata di ieri ed è stata accolta con indignazione da De Luca che oggi, attraverso le sue pagine social, tuona contro il Governo per la decisione di inviare la metà delle dosi («non si capisce in base a quale criterio»), che si aggiunge ai «ritardi dei giorni scorsi» che « hanno prodotto una forte diminuzione nelle vaccinazioni».

«Questa ulteriore riduzione di consegne – continua De Luca –  rischia di bloccare del tutto le somministrazioni, determinando una situazione gravissima e inaccettabile. Siamo consapevoli delle grandi difficoltà create dai forti ritardi della casa produttrice. Ma a maggior ragione è tempo di scelte chiare e oggettive. È indispensabile garantire il completamento dei richiami per i primi vaccinati. Questo può avvenire solo sulla base di un unico criterio oggettivo: un vaccino per ogni cittadino, operando già in questa fase un riequilibrio rispetto alla prima distribuzione di vaccini avvenuta sulla base di criteri fortemente sperequati».

Poi l’appello al commissario Arcuri «a procedere sulla base di una linea di equità e oggettività assoluta, a tutela dei nostri concittadini e nel rispetto di uno sforzo organizzativo enorme compiuto dalla Regione Campania, e che non può essere vanificato. Siamo pronti, in caso contrario, a tutelarci in ogni sede».

I ritardi nella fornitura delle dosi vaccinali non riguardano, ovviamente, solo la Campania e sono collegate al rallentamento della Pfizer. C’è per esempio il Veneto dove, commentando le mancate consegne della quota Pfizer, il governatore Zaia ha dichiarato di sperare, come De Luca, in un «riequilibrio di questa fornitura di vaccini, poi mi auguro si torni a regime». Il presidente della Regione Veneto si è però anche spinto oltre arrivando a ipotizzare che  un contatto di vendita diretta per i vaccini con gli operatori veneti da parte di Pfizer.  «Noi abbiamo cercato di comprare anche autonomamente i vaccini – ha aggiunto – ma non ci si riesce. Siamo comunque disponibili ad avere contatti con Pfizer o con altre realtà che volessero avere incontri per diventare a loro volta anche un punto di rifermento nella produzione».

Nel Lazio la vaccinazione Covid è stata invece sospesa, per «garantire i richiami a chi ha già avuto la prima dose». E’ quanto si legge in una comunicazione regionale  inviata a tutte le Asl e le aziende ospedaliere. Anche la Lombardia lotta con la decimazione delle scorte. In una nota della Regione si sottolinea che «a causa dei ritardi di Pfizer nelle consegne, questa settimana la Lombardia avrà 20.000 dosi in meno che diventeranno 25.000 la prossima e nessuna certezza su cosa succederà nelle prossime».

In base alla ripartizione del vaccino Regione per Regione decisa da Pfizer sulla base del calo del 29% delle forniture, alla Lombardia infatti arriveranno 25740 vaccini in meno, così come all’Emilia Romagna; alla Campania 4680 in meno; alla Puglia 11700 in meno come per la Siciali; al Veneto 25570 in meno. Uniche Regioni a non subire il contraccolpo sono Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.  

Il colosso farmaceutico intanto ha reso noto che entro il 15 febbraio dovrebbe recuperare il ritardo e da lunedì 25 gennaio avvierà la consegna del 100% delle dosi. Nel frattempo il governo italiano ha attivato l’Avvocatura Generale dello Stato per valutare quali azioni legali intraprendere contro il rallentamento delle forniture di vaccino Pfizer. Una ‘minaccia’ che potrebbe rientrare se Pfizer rispetterà il nuovo cronoprogramma.

giovedì, 21 Gennaio 2021 - 15:46
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