Addetto stampa a 13 euro al giorno, il bando di un Comune del Napoletano. Indignazione del Sugc: «Mortificante»


L’avviso è stato pubblicato lo scorso 20 gennaio. Il Comune di Poggiomarino (Napoli) ha avviato l’indagine di mercato per i servizi di comunicazione dell’ente (scade l’8 febbraio alle 13) da soli due giorni, ma già divampano le polemiche. Non per l’indagine di mercato, ma per il contenuto: il giornalista che, nelle intenzioni dell’ente, dovrà occuparsi della sua comunicazione, potrà prendere solo 13 euro al giorno. Trecento cinquanta euro al mese se ha la Partita Iva. Una paga misera di per sé, ancor di più se rapportata alle richieste del Comune. Nell’avviso redatto dall’ufficio Affari generali e istituzionali all’aspirante addetto alla comunicazione si richiede un impegno super: non solo comunicati stampa, ma anche la rassegna stampa quotidiana, la promozione di eventi culturali, la gestione dei rapporti coi media, la predisposizione di locandine e brochure. Un giornalista factotum con contratto annuale disposto a lavorare per un compenso di 5000 mila euro lordi all’anno. Tradotto per le partite Iva, che costituiscono la maggior parte dei lavoratori della comunicazione: 350 euro al mese, 13 euro al giorno.

Sull’avviso ha espresso le proprie dure critiche il Sindacato dei giornalisti campani Sugc che in una nota ha stigmatizzato la proposta del Comune di Poggiomarino definendola «mortificante». «Ed è assurdo – si legge nella nota – che questo avvenga da parte di una Pubblica amministrazione che, legittimata da una normativa che consente l’affidamento diretto per i servizi sotto soglia, la utilizzi in contrasto con le disposizioni del codice civile sulle professioni intellettuali, che, in ogni caso, impongono che la misura del compenso debba essere adeguata all’importanza dell’opera prestata e al decoro della professione»

«Si tratta di una pratica, questa, che purtroppo è diventata prassi delle Pubblica amministrazione ed un modo per non assumere i lavoratori con il giusto contratto e, nello stesso tempo, per mortificare la professione. Appare necessario e urgente un intervento normativo. Il Sugc ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare qualsiasi strada per tentare di fermare questa deriva».

venerdì, 22 Gennaio 2021 - 21:57
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