Non sarebbe servito silurare Giulio Gallera e piazzare al suo posto al Welfare Letizia Moratti per impedire alla Regione Lombardia di mettere a segno quella che sembra proprio una incredibile svista, almeno secondo le ricostruzioni di alcuni giornali e le conferme che sono poi arrivate da Roma.
Dopo giorni di tensione tra il Governo e il presidente leghista Attilio Fontana (che ha deciso di impugnare direttamente il Dpcm contro la zona rossa in cui la Regione era precipitata), è saltato fuori che unico presunto responsabile della pessima classificazione era proprio il Pirellone che avrebbe inviato alla cabina di regia a Roma dati inesatti, salvo poi rettificarli. La notizia è stata ‘sussurrata’ alla stampa da fonti ‘qualificate’ e ribattuta sui quotidiani online causando l’indignazione del governatore Fontana.
La versione ‘romana’ è che la scorsa settimana la Lombardia che, ricordiamolo, per alcuni giorni ha combattuto contro i disservizi del ‘Cruscotto’ (il software di raccolta dati andato in tilt), avrebbe inviato alla cabina di regia dati che sono stati, come è prassi, analizzati dall’Istituto Superiore della Sanità e poi validati dalla stessa Regione. Dati sbagliati. Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di «dati aggiuntivi» per «ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente». In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87).
Sulla base di questi nuovi numeri, passerà in zona arancione, manca solo la firma del ministro Speranza sotto l’ordinanza. La ricostruzione fatta da Roma, però, indigna Fontana che tuona: «Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze». In ogni caso, entro poche ore la Regione passerà nell’area di rischio intermedio.
venerdì, 22 Gennaio 2021 - 18:32
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