Il Tar riapre tutte le scuole campane: per i togati la Regione non può ‘disobbedire’ al Dpcm. Medie e Superiori in classe


E’ una completa deblacle la strategia dello ‘spezzatino’ orchestrata da Vincenzo De Luca per la riapertura delle scuole campane. Una nuova sentenza del Tar dà ragione ai genitori rappresentanti della fronda ‘No Dad’ che chiedono a gran voce il ritorno in classe di tutti gli studenti della Campania. L’ordinanza della Regione limitava il ritorno in aula ai solo bambini fino alla terza elementare; ieri con altro provvedimento il Tar aveva disposto che in presenza seguissero le lezioni anche gli alunni di quarte e quinte classi delle elementari. Oggi il tribunale amministrativo della Campania ha accolto il nuovo ricorso contro l’ordinanza della regione e con provvedimento cautelare ha riaperto anche le scuole medie e superiori, sebbene con ‘modalità integrata’.

La decisione del Tar impone dunque alla Regione di uniformarsi al Dpcm, nella parte relativa alle Regioni in zona gialla, in merito alla riapertura delle scuole secondarie superiori, che dovranno essere riaperte entro il primo febbraio «previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti». Dieci giorni di tempo utili, da oggi al primo febbraio (ma chi è nelle condizioni potrà anticipare il rientro in presenza), per fare in modo che vengano adottate tutte le misure necessarie per il ritorno in classe in sicurezza. Ma soprattutto per tutelare gli studenti campani, ormai a casa da marzo 2020 – unici in Italia – «in ragione dello stato avanzato dell’anno scolastico in corso, ormai alle soglie del secondo quadrimestre, e dunque consumato per la metà circa».

Chiaro dunque il ‘messaggio’ dei giudici amministrativi all’ente di Palazzo Santa Lucia. E’ «ineludibile» il dovere di conformarsi agli indirizzi del Dpcm del 16 gennaio scorso «previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti, e, dunque, per un verso finalizzati a definire la concreta percentuale di studenti ammessi alla didattica in presenza, con emanazione di eventuali atti di indirizzo generali ovvero demandandone l’attuazione ai dirigenti scolastici, e, per altro verso, a individuare, ove necessario, le eventuali misure di supporto al servizio scolastico in presenza, con riferimento perspicuo, ma non unico, al servizio di trasporto pubblico, alla luce e sulla base delle risultanze dei tavoli tecnici competenti».  La camera di consiglio per la trattazione collegiale è stata fissata per il 16 febbraio.

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venerdì, 22 Gennaio 2021 - 10:43
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