Sfuma il ‘soccorso azzurro’ al premier, Vitali (Forza Italia) ci ripensa: «No a Conte, sarei mercenario. Resto nel partito»

Luigi Vitali

Doveva essere un ‘soccorso azzurro’ a Giuseppe Conte, la sponda al premier in cerca di una maggioranza più salda poteva giungere da transfughi di Forza Italia. Fino a ieri sera era il senatore Luigi Vitali, tarantino e forzista, era pronto a dare un sostegno alla fragile impalcatura che sorregge il possibile Conte ter dando numeri e linfa a un progetto ancora molto faticoso. Con lui sarebbero potuti arrivare altri due senatori, sempre azzurri, che avrebbero dato ossigeno al presidente del Consiglio che lotta contro i numeri risibili che ha a Palazzo Madama (156 senatori che hanno votato la fiducia martedì scorso: tra questi 3 senatori a vita e Sandra Lonardo che ha rinunciato ad aderire al gruppo Europeisti-Maie-Centrodemocratico).

Non lascia Forza Italia, Vitali, e rinuncia a dare appoggio al Conte ter con una retromarcia lampo. Ieri sera il comunicato con l’addio al partito di Berlusconi: «Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale. È stato un onore lavorare con voi». Questa mattina l’errata corrige: «Nelle scorse ore ho avuto modo di interloquire con il presidente del Consiglio Conte – scrive Vitali – sottoponendogli l’urgenza e l’importanza per il Paese di una riforma complessiva della giustizia, dichiarando il mio appoggio a un ritorno allo Stato di diritto e di garanzie nel processo. È inaccettabile pensare che in un Paese civile siano stati aboliti i termini della prescrizione, quando i processi hanno una media di durata al di là di tutti gli standard europei». 

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«Questo ragionamento condiviso con Conte era nel solco di quanto già dichiarato dal presidente Berlusconi sull’apertura a un governo istituzionale – prosegue –  e a quanto dichiarato dal segretario Matteo Salvini circa la volontà di parlare con chiunque, a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di governo che prevedesse tra gli altri una riforma della giustizia e fiscale. Percorsi utili ed essenziali per evitare elezioni anticipate, che tutt’ora ritengo insensate. Ribadisco dunque nessun appoggio politico al Conte Ter».

Vitali era stato tra i forzisti che più avevano osteggiato il ministro Bonafede e la sua riforma della Giustizia. Pochi giorni fa, prima delle dimissioni di Conte, aveva paventato il voto contrario alla relazione che Bonafede avrebbe dovuto leggere oggi (28 gennaio) in Senato.

giovedì, 28 Gennaio 2021 - 10:43
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