Aaa cercasi infermieri e medici per la campagna vaccinale. Ma volontari. Cioè gratis. Un nuovo caso scoppia in Lombardia, la Regione d’Italia più colpita dal Covid che, durante questa lunga emergenza, ha più volte mostrato crepe nella sua fama di Regione super efficiente e con la Sanità migliore del Paese. Stavolta il caso riguarda i bandi delle Ats per il reclutamento di medici e infermieri per la somministrazione del vaccino: risorse umane quanto mai necessarie soprattutto per recuperare i ritardi nelle vaccinazioni. Il problema, segnalato in primis dai sindacati, è che il bando cerca volontari, dunque medici e infermieri non saranno pagati. Un «pericoloso controsenso» dice Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, che così commenta: «Se una regione pensa di risolvere così la carenza di personale sanitario, sbaglia di grosso e non vorremmo che aprisse la strada ad altre iniziative simili».
«Pensavamo di aver visto di tutto – prosegue Carbone – invece proprio nella Regione più tormentata dall’epidemia da Sars-Cov-2 ci duole constatare che si aggira il pericoloso demone del fai da te, dell’appello alla buona volontà, della deregulation istituzionalizzata del lavoro, che si colloca nel momento in cui il tasso di disoccupazione è a livelli stratosferici. Nella Regione che si definisce la più operosa, la locomotiva dell’economia italiana, le Ats lanciano un bando per infermieri e medici che dovrebbero vaccinare la popolazione a titolo gratuito. Un fulmine a ciel sereno, una decisione di cui ci sfugge la ratio, se non la totale mancanza di rispetto verso i professionisti sanitari».
Ha stigmatizzato l’iniziativa anche l’Ordine delle professioni infermieristiche lombardo che in una missiva già inviata alla Regione ha chiesto tutele per i lavoratori, sotto «forma contrattuale che riconosca il valore dei professionisti».
martedì, 2 Febbraio 2021 - 13:44
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