Covid, 17 Regioni in giallo ma ministro Speranza avverte: «Non è scampato pericolo». In Molise 27 micro zone rosse

Folla in mascherina a Napoli /Foto Kontrolab

Giallo e arancione sono i colori predominanti in Italia da oggi. Con il favore dei dati dell’Istituto superiore della Sanità, 17 Regioni si risvegliano infatti in zona gialla, si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. Sono in zona arancione la provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sicilia e Umbria; ma da oggi Bolzano entra anche in lockdown sulla base di un’ordinanza regionale. Ancora nessuna zona bianca (la nuova classificazione introdotta con l’ultimo Dpcm) e nessuna zona rossa. Una mappatura del rischio che rende l’idea di un’Italia al sicuro, sebbene da più parti, in primis dal ministro della Salute Roberto Speranza, si chieda grande prudenza, soprattutto dopo le immagini del week end di libertà (con assembramenti annessi) che moltissimi italiani hanno deciso di prendersi approfittando della zone gialle.

«Zona gialla non significa scampato pericolo – ha scritto Speranza su Facebook – Serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale. Non dobbiamo vanificare i progressi delle ultime settimane, risultato dei sacrifici fatti finora. Il virus circola e il rischio, anche per via delle varianti, resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco».

Saranno istituite, tuttavia, delle micro zone rosse per tenere sotto controllo la circolazione di varianti del virus. Da oggi fino al 21 febbraio in Umbria, nei comuni della Provincia di Perugia e in quelli di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della Provincia di Terni, un’ordinanza della Regione prevede l’entrata in vigore delle misure più restrittive. In Toscana a causa della presenza di casi di variante brasiliana e sudafricana l’area di Chiusi nel senese sarà “in rosso” per una settimana. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado e l’ attivazione della didattica a distanza. Disposizioni particolari anche in Abruzzo, dove torna la didattica a distanza per le scuole superiori, mentre sarà zona rossa l’area di Tocco da Casauria. Infine in Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci ha previsto già da venerdì scorso l’entrata in vigore della zona rossa per Tortorici nel messinese.

Zona rossa 27 Comuni del Molise, con restrizioni e misure più severe. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dal governatore Toma. I comuni interessati dall’ordinanza sono Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi.

Tre settimane di lockdown per l’Alto Adige. Chiusi bar, ristoranti, buona parte dei negozi e strutture ricettive del turismo, Dad per scuole elementari (da mercoledì 10), scuole medie e scuole superiori da oggi. Dopo le vacanze di Carnevale, elementari e medie torneranno alle lezioni in presenza, una settimana di Dad in più per le superiori. Divieto di spostamento dal proprio comune di residenza se non per motivi di lavoro, di salute e di necessità.

Per le Regioni che invece restano in giallo le regole restano le stesse fissate sin dall’introduzione del sistema dei colori.  Il coprifuoco è fissato dalle 22 fino alle 5. Dopo quell’ora ci si può muovere solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Per spostarsi in quegli orari bisognerà fare un’autocertificazione. Resta l’obbligo di mascherina anche all’aperto, a eccezione dei bambini sotto ai sei anni, di chi svolge attività sportiva e di chi ha patologie. Fino al 15 febbraio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, tranne quelli per esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute.

Una sola volta al giorno è permesso spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle che già vivono nella casa di destinazione. Chi si sposta può portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Le scuole superiori adottano la didattica in presenza almeno al 50 per cento ed entro il limite del 75 per cento. Per medie ed elementari resta la didattica in presenza, ma con l’obbligo di mascherina per i bambini con più di sei anni. Le università organizzano la didattica con le autorità regionali.

 Per bar e ristoranti restano le regole di apertura dalle 5 alle 18, consegna a domicilio consentita, asporto possibile con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. I musei possono rimanere aperti dal lunedì al venerdì tranne nei giorni festivi.

Rimangono chiusi i cinema, i teatri, le sale scommesse, le sale da gioco, le discoteche, le sale da ballo, le sale da concerto, le palestre, le piscine, i parchi tematici, le terme, i centri benessere. I negozi sono aperti ma i centri commerciali sono chiusi nel weekend. Chiusi gli impianti sciistici fino al 15 febbraio, previa autorizzazione delle autorità regionali, in base alla situazione sanitaria.

lunedì, 8 Febbraio 2021 - 07:58
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