Campania in zona gialla ma con le scuole chiuse. Una prospettiva contestata dalle famiglie No Dad del Coordinamento Scuole Aperte Campania che con un documento firmato da altre sigle che riuniscono genitori contrari alla didattica a distanza stigmatizzano la scelta del governatore Vincenzo De Luca di passare a sindaci e prefetti la decisione di chiudere gli istituti basandosi sui dati epidemiologici sul territorio.
«La chiusura delle scuole – scrivono – non può continuare a essere la sola misura di contenimento del Covid 19 in Campania. Non è possibile che l’unico diritto compresso sia, ancora una volta, quello all’istruzione. Se la situazione sanitaria si fosse davvero tanto aggravata, come l’Unità di Crisi afferma, allora sarebbe necessario che, assieme alle scuole, chiudessero anche gli uffici, gli esercizi commerciali, le chiese, i bar e i ristoranti. L’andamento dell’epidemia nella nostra regione, però, è tale da farla rimanere ancora in zona gialla».
«Auspichiamo pertanto – continua la nota – che i sindaci incaricati di amministrare le nostre comunità operino con senso di responsabilità ed equilibrio, monitorando con attenzione la situazione nei vari territori, e senza assumere provvedimenti sproporzionati o irrazionali, contro i quali, ovviamente, agiremmo con tutti gli strumenti legali disponibili».
«Il comunicato stampa diramato dall’Unità di Crisi della Regione Campania in data 9 febbraio 2021 – si legge ancora – non ha in alcun modo modificato le disposizioni normative vigenti in Italia e in Campania in tema di contrasto alla diffusione del Covid 19, né tantomeno ha conferito poteri ulteriori o speciali ai sindaci. Questi ultimi sono quindi tenuti ad operare nei limiti delle loro competenze, indicate dal Testo Unico Enti Locali, e nel rispetto di quanto ultimamente stabilito dal Tar Campania (sezione quinta) nei decreti 142 e 153 del 2021».
Il Tar Campania, sottolineano i No Dad, ha del resto dato delle linee guida stabilendo che le ordinanze regionali e sindacali sarebbero ammissibili «solo ove si verificassero eventi effettivamente contingibili, ossia imprevedibili, ma la situazione sanitaria attuale non ha più nulla di imprevedibile; di durata limitata, ma la pandemia è purtroppo destinata a durare ancora a lungo; non previsti e non regolati da altri atti, ma i Dpcm contengono già le disposizioni da applicare nella gestione della pandemia, in tutte le regioni italiane».
mercoledì, 10 Febbraio 2021 - 12:22
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