Sgozzata in cucina, si rafforza l’ipotesi di un delitto su commissione. Perquisizioni nella casa e nell’officina dell’ex marito

Ilenia Fabbri

Potrebbe essere stato un delitto su commissione, quello di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata in casa a Faenza. Un giallo su cui gli inquirenti lavorano senza sosta da sabato, quando il corpo della donna, separata dal marito e con un nuovo compagno, è stato ritrovato in un lago di sangue nel tinello del garage. Testimone dell’aggressione mortale avvenuta alle sei del mattino è stata un’amica della figlia, che aveva dormito a casa della ragazza ed era rimasta lì anche quando la figlia di Ileana era andata via, prelevata dal papà, per andare a vedere un’auto in una concessionaria di Milano. In queste ore gli investigatori stanno eseguendo anche delle perquisizioni sia nell’abitazione che nell’officina dell’ex compagno di Ilenia, il cui alibi è quel viaggio con la figlia.

Il raid omicidiario è avvenuto alle 6, quando Ilenia era già vestita di tutto punto forse per uscire. La giovane ospite ha visto un uomo alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro. La testimone avrebbe prima sentito queste parole dalla vittima: «Chi sei? Cosa vuoi?», seguite dalle sue grida. Quindi, prima di barricarsi in stanza, la giovane si è affacciata vedendo un uomo di spalle giù per le scale: si tratta di una persona che non aveva mai visto prima e che in quel momento stava inseguendo la vittima o la stava spingendo giù. La giovane ha sentito alcuni tonfi, poi le urla della donna sono cessate.

   Ematomi su una spalla e la fronte fanno pensare agli esiti di rovinose cadute oppure a una suola di scarpa: come se l’assassino avesse voluto tenere ferma la vittima a terra per finirla. Si ipotizza che l’arma del delitto possa essere un coltello in ceramica lama piatta recuperato nel vano cucina dove la donna è stata trovata morta. Per confermarlo, occorrerà l’esito finale dell’autopsia eseguita domenica su incarico del Pm Angela Scorza.    Ma non è escluso che il killer abbia cercato di aggredire la vittima già dalla camera da letto al piano superiore con altri modi, compreso lo strangolamento. Il fatto che non siano state trovate impronte fa pensare all’uso di guanti, rafforzando l’ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione.

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giovedì, 11 Febbraio 2021 - 10:33
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