A volte ritornano: Bassolino si ricandida a sindaco di Napoli e smuove le acque nel Pd dominato dall’odiato De Luca


Ha scelto non a caso il 13 febbraio, giorno del giuramento dei ministri del nuovo Governo Draghi, per annunciare la sua discesa in campo. Antonio Bassolino ha fatto un chiaro calcolo di tempistica per pubblicizzare la volontà di concorrere ancora una volta alla carica di sindaco di Napoli: con il nuovo esecutivo, sono rimasti orfani del ministero alcuni napoletani di peso politico specifico a sinistra come Vincenzo Amendola (ex ministro dello Sport) e Gaetano Manfredi (ex rettore della Federico II prestato nel Conte bis al dicastero dell’Università). Amendola e Manfredi entrano spesso nella girandola di nomi per la candidatura a primo cittadino del capoluogo campano, così come Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati; anche per questo l’ex sindaco Bassolino ha deciso, con azzardo visto che mancano diversi mesi alle Comunali che quasi sicuramente slitteranno a settembre, di lanciarsi. E lo ha fatto con un post su Facebook: «Mi candido a Sindaco di Napoli – scrive – Fare il Sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città: con la passione di sempre e con la testa rivolta in avanti. Napoli prima di tutto, prima di ogni interesse di parte».

«Siamo dentro una crisi senza precedenti – continua –  Si apre una fase nuova per il Paese e a Napoli serve una svolta, in primo luogo sul piano economico-sociale e civile. È difficile ma è possibile, con l’impegno di tutti: quando vogliamo e si crea il giusto clima di collaborazione sappiamo fare come e meglio di altri. È dunque fondamentale chiamare a raccolta le forze migliori e valorizzare le energie giovani: è nelle loro mani il nostro futuro». Sulla stessa pagina ha poi condiviso quello che sarà probabilmente il nome della sua compagine (‘Per Napoli’) impresso su una foto in cui è in primo piano e sullo sfondo, patinato di blu, c’è il classico panorama della città con il Vesuvio.

Scende dunque nuovamente nell’agone politico cittadino, cinque anni dopo la primarie perse contro Valeria Valente, che fu poi sconfitta da Luigi De Magistris con largo distacco, e corre venti anni dopo per tornare primo inquilino di Palazzo San Giacomo. La prima elezione risale al 1993, quando sconfisse Alessandra Mussolini e si prese Napoli a furor di popolo iniziando quella che sarà ricordato come ‘Rinascimento’ della città; poi staccò dall’amministrazione cittadina, prima per incarichi di Governo (è stato ministro del Lavoro con Massimo D’Alema premier) poi nel 2000 per la candidatura alle Regionali, dove ha vinto a mani bassi per due volte e perde ‘appeal’ a causa soprattutto della travagliata vicenda dell’emergenza rifiuti. Travolto da vicende giudiziarie da cui esce sempre indenne, prima si allontana dal Pd poi si riavvicina con la leadership affidata a Nicola Zingaretti.

La sua discesa in campo non è una sopresa, visto che da mesi è tornato a battere la città, strada per strada, e a porre, soprattutto attraverso Facebook, il suo punto di vista sui mali della città alla vigilia della fine dell’era DeMa. La sua candidatura, sicuramente pesante a sinistra, si piazza come una mina sul percorso già ad ostacoli di Vincenzo De Luca, il governatore piddino che, forte del consenso elettorale, vuole dire la sua anche sulle Comunali napoletane. Una nemesi, Bassolino, per De Luca, che con l’ex sindaco non ha mai avuto rapporti cordiali e che oggi deve fare i conti con il 74enne ex sindaco che, con il suo annuncio, ha già ricevuto apprezzamenti a sinistra, in particolare da Verdi e Italia Viva.

La discesa in campo di Antonio Bassolini, in ogni modo, smuove e agita le acque nel centrosinistra e mette del frizzante in una campagna elettorale non ancora partita. Se il centrosinistra dovrà fare i conti col suo nome, per De Magistris, parole sue, la candidatura dell’ex sindaco è un rinvigorente per l’ascesa del suo delfino Alessandra Clemente. Il centrodestra naviga invece ancora a vista: nel mirino c’è sempre la candidatura del magistrato Catello Maresca.

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lunedì, 15 Febbraio 2021 - 10:16
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